Un bastardo errante

[Mirko Pasqua]

 

Ep. 1 – In quel posto che non c’è…

Quando un bambino sogna di diventare un calciatore, immagina sé stesso mentre alza al cielo la “coppa delle grandi orecchie”. Ti proietti in una dimensione nella quale tutti ti osannano, tutti ti desiderano e tutti fanno il tifo per te. Ci credi perché al campetto sotto casa sei “quello bravo”, quello che non ha bisogno di portare il pallone per giocare e non deve faticare per essere scelto nella formazione delle squadre; alla scuola calcio – invece – sei quello per cui gli osservatori delle grandi società macinano km per scrutare ogni tuo comportamento e stilare il report che deciderà il tuo futuro.
La realtà (maledetto chi l’ha inventata) non sempre però è all’altezza della fantasia. Per arrivare a calcare con i tacchetti i grandi palcoscenici mondiali c’è bisogno di determinazione, umiltà, sacrificio ed una buona dose di fattore C.
 
Siamo agli inizi degli anni ’90 e adesso è venuto il momento di chiederselo: diventerà davvero un campione?
 

Biografia

 
Giocatore
Il protagonista della nostra storia ha un nome ed un cognome: Valentino Nazari. La sua venuta al mondo è datata 2 ottobre 1982, primo figlio di Alfredo (operaio cementista) e Caterina (casalinga). La famiglia – originaria di Melito di Porto Salvo (RC) – chiude casa e valigie per trasferirsi a Winterthur (città del Canton Zurigo, nella Svizzera “tedesca”) poco prima del compimento del primo anno di vita di Valentino.
In una città dove la comunità italiana costituisce una corposa fetta della popolazione, il piccolo Valentino familiarizza con il gioco del calcio sia con i coetanei sia in casa per via dello zio materno, da sempre tifoso della Reggina.
 
Nella città che lo ha adottato muove i primi passi nel mondo delle scuole calcio, facendo ingresso nella rete giovanile dello Sportclub Veltheim all’età di sei anni. Qui vi rimane sino ai dodici, quando viene inserito all’interno del programma di sviluppo giovanile del Football Club Lugano trovando la sua collocazione in campo: dopo aver tentato il ruolo di mediano, viene arretrato in difesa per la sua prorompente fisicità. Da difensore centrale compirà la trafila canterana senza però mai scendere in campo con la prima squadra, venendo svincolato a 18 anni a causa della sua vita extra calcistica sopra le righe.
La sua attitudine ribelle e poco incline al sacrificio non frena la sua ambizione, riuscendo a trovare nel Football Club Fribourg un’occasione dove dimostrare le sue qualità. Militerà con i bianconeri per tre stagioni (tutte in Prima Lega, terzo livello della piramide calcistica svizzera) senza risultati di rilievo e con 40 presenze complessive. Per la stagione 2003-2004 accetta l’offerta del Fussballclub Grenchen, giocando da titolare la prima parte di stagione (12 gare quelle disputate) per poi finire fuori rosa dopo aver aggredito fisicamente il proprio allenatore.
Nonostante lo spiacevole episodio, per la stagione successiva viene messo sotto contratto dallo Sport-Club Zofingen. Nel biennio in Argovia scenderà in campo in 48 occasioni, ma desideroso di confrontarsi in una nuova dimensione calcistica decide di trasferirsi tra le fila del Kitzbühel, militante nella Fußball-Regionalliga (terza serie austriaca). Dopo una prima stagione nella quale viene eletto miglior straniero della competizione, il 27 luglio 2007 rimane vittima di un grave incidente stradale che lo costringerà a stare lontano dall’attività sportiva per 7 mesi. Tornerà in campo soltanto 4 marzo 2008.
Esaurita l’esperienza austriaca con 31 presenze complessive, Nazari firma un contratto annuale con il Jahn Regensburg valido per la stagione 2008-2009. Nella neonata 3. Liga tedesca non riuscirà a lasciare il segno, così dopo 5 presenze a gennaio fa ritorno in Svizzera per vestire la maglia del Kriens con la formula del prestito secco; qui contribuirà alla promozione dei biancoverdi in seconda serie con 11 presenze. Riscattato dagli svizzeri, nella Challenge League verrà utilizzato saltuariamente dal proprio allenatore, totalizzando comunque 13 presenze.
Scaduto il contratto con il Kriens, trova l’accordo per vestire la maglia del Como ma durante la visita medica risulta positivo al test antidoping. Squalificato per un anno (salta dunque tutta la stagione sportiva 2010-2011), torna a rivestire la maglia del Zofingen fino alla stagione 2012-2013, al termine della quale – dopo 50 presenze in due anni - dichiara di volersi ritirare dal calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore. Chiude dunque la sua carriera con 210 presenze e nessuna rete, attestando la sua carriera a livelli calcistici di basso rilievo.
 
Allenatore
Le tribolate vicende personali che hanno caratterizzato la carriera da calciatore di Nazari sembrerebbero essere un lontano ricordo. In un’intervista rilasciata al giornale della sua città adottiva, difatti, ha voluto sottolineare la sua intenzione di rigare dritto e togliersi quante più soddisfazioni possibili nella sua carriera da allenatore.
René Hungerbühler – amico di famiglia di vecchia data – decide di scommettere su Valentino per affidargli la panchina del suo Sportclub Brühl Sankt Gallen in vista della stagione 2013-2014 che li vedrà protagonisti in quella terza serie svizzera (rinominata Prima Lega Promotion e completamente riformulata) che l’italo-svizzero conosce a menadito. Dopo qualche iniziale difficoltà, la squadra ingrana e raggiunge la decima posizione finale. Riconfermato per la stagione successiva, il 12 gennaio 2015 rassegna le dimissioni lasciando la squadra al quindicesimo posto in classifica.
Un inizio a rilento che comunque non toglie a Nazari la possibilità di sedere sulla panchina dell’Old Boys Basilea, reduce da una stagione deludente. La voglia di riscatto di squadra e allenatore si traducono in un importante quinto posto finale in cui l’attacco giallonero è tra i più prolifici del torneo.
L’ottimo campionato disputato con l’Old Boys vale la chiamata del Fussballclub Breitenrain per la stagione 2016-2017. Con la squadra della capitale l’allenatore italo-svizzero raggiunge la sesta posizione in classifica, migliorando di poco lo score della stagione precedente.
La buona reputazione costruita nelle ultime due esperienze attira i riflettori di società di seconda serie, ma Nazari sposa l’ambizioso progetto del Yverdon-Sport Football Club appena promosso dalla quarta serie. Con la squadra francofona arrivano – in ordine cronologico – un terzo ed un secondo posto in classifica, ricevendo diversi attestati di stima per il calcio difensivamente solido e pericoloso messo in mostra in queste ultime due stagioni. La stima si traduce in un nuovo contratto con una nuova squadra, ritornando in quel cantone tedesco dove Valentino ha sognato una vita che forse adesso comincia a prendere forma…
 

Dettagli carriera

Concludiamo questa introduzione sulla figura del mister analizzando i dettagli che comporranno la carriera.
 

Reputazione e skills allenatore:



Valentino ha fatto enormi passi avanti dal punto di vista attitudinale, riuscendo finalmente a trovare la sua stabilità a tal punto da renderlo un vero e proprio sergente di ferro; in quanto tale, fa della disciplina e della psicologia i suoi punti di forza.
Dal punto di vista prettamente tecnico, invece, i diversi anni di esperienza maturati sulle panchine dell’intera nazione gli han permesso di raggiungere il Patentino B Continentale e di affinare la sua filosofia di gioco che, come ben visibile dallo screen, ha il suo fulcro in un approccio difensivo e compatto.
La reputazione nell’ambiente è quella di un ex giocatore semi-professionista avendo militato per tutta la carriera nelle terze serie.
 
Campionati selezionati:



La carriera da calciatore di Nazari si è svolta tra Svizzera, Austria e Germania. Essendo molto attaccato alle sue radici (quelle svizzere), la preferenza sarebbe quella di accettare incarichi in nazioni che rientrino nell’area dell’Europa Centrale.
 

Obiettivi personali:
·        Allenare un club per massimo due stagioni;
·        Allenare in tutti i paesi selezionati almeno una volta;
·        Preferire giocatori della stessa nazionalità del paese in cui si allena o creare piccole colonie di stranieri di ugual nazionalità;
·        Creare un buon mix di giovani e calciatori di esperienza;
·        Mantenere come principio base la mentalità difensiva, ma variare la disposizione tattica in ogni club allenato.

 

[zennarino]

Presente in questa nuova avventura!
Mi piace il fatto che non si punta ad arrivare nei top campionati, ma l'obiettivo è quello di allenare in squadre di nazionali "minori". Davvero molto curioso di seguirne il proseguio!

[Nexis]

Un tipino poco raccomandabile questo Nazari   però sembra che la carriera di allenatore sia tagliata per lui. Uno stile di carriera molto interessante, sembra quasi una Challenge. Sono molto curioso di vederti in azione. Seguo!

[Mirko Pasqua]

 

Ep. 1 – In quel posto che non c’è…

Quando un bambino sogna di diventare un calciatore, immagina sé stesso mentre alza al cielo la “coppa delle grandi orecchie”. Ti proietti in una dimensione nella quale tutti ti osannano, tutti ti desiderano e tutti fanno il tifo per te. Ci credi perché al campetto sotto casa sei “quello bravo”, quello che non ha bisogno di portare il pallone per giocare e non deve faticare per essere scelto nella formazione delle squadre; alla scuola calcio – invece – sei quello per cui gli osservatori delle grandi società macinano km per scrutare ogni tuo comportamento e stilare il report che deciderà il tuo futuro.
La realtà (maledetto chi l’ha inventata) non sempre però è all’altezza della fantasia. Per arrivare a calcare con i tacchetti i grandi palcoscenici mondiali c’è bisogno di determinazione, umiltà, sacrificio ed una buona dose di fattore C.
 
Siamo agli inizi degli anni ’90 e adesso è venuto il momento di chiederselo: diventerà davvero un campione?
 

Biografia

 
Giocatore
Il protagonista della nostra storia ha un nome ed un cognome: Valentino Nazari. La sua venuta al mondo è datata 2 ottobre 1982, primo figlio di Alfredo (operaio cementista) e Caterina (casalinga). La famiglia – originaria di Melito di Porto Salvo (RC) – chiude casa e valigie per trasferirsi a Winterthur (città del Canton Zurigo, nella Svizzera “tedesca”) poco prima del compimento del primo anno di vita di Valentino.
In una città dove la comunità italiana costituisce una corposa fetta della popolazione, il piccolo Valentino familiarizza con il gioco del calcio sia con i coetanei sia in casa per via dello zio materno, da sempre tifoso della Reggina.
 
Nella città che lo ha adottato muove i primi passi nel mondo delle scuole calcio, facendo ingresso nella rete giovanile dello Sportclub Veltheim all’età di sei anni. Qui vi rimane sino ai dodici, quando viene inserito all’interno del programma di sviluppo giovanile del Football Club Lugano trovando la sua collocazione in campo: dopo aver tentato il ruolo di mediano, viene arretrato in difesa per la sua prorompente fisicità. Da difensore centrale compirà la trafila canterana senza però mai scendere in campo con la prima squadra, venendo svincolato a 18 anni a causa della sua vita extra calcistica sopra le righe.
La sua attitudine ribelle e poco incline al sacrificio non frena la sua ambizione, riuscendo a trovare nel Football Club Fribourg un’occasione dove dimostrare le sue qualità. Militerà con i bianconeri per tre stagioni (tutte in Prima Lega, terzo livello della piramide calcistica svizzera) senza risultati di rilievo e con 40 presenze complessive. Per la stagione 2003-2004 accetta l’offerta del Fussballclub Grenchen, giocando da titolare la prima parte di stagione (12 gare quelle disputate) per poi finire fuori rosa dopo aver aggredito fisicamente il proprio allenatore.
Nonostante lo spiacevole episodio, per la stagione successiva viene messo sotto contratto dallo Sport-Club Zofingen. Nel biennio in Argovia scenderà in campo in 48 occasioni, ma desideroso di confrontarsi in una nuova dimensione calcistica decide di trasferirsi tra le fila del Kitzbühel, militante nella Fußball-Regionalliga (terza serie austriaca). Dopo una prima stagione nella quale viene eletto miglior straniero della competizione, il 27 luglio 2007 rimane vittima di un grave incidente stradale che lo costringerà a stare lontano dall’attività sportiva per 7 mesi. Tornerà in campo soltanto 4 marzo 2008.
Esaurita l’esperienza austriaca con 31 presenze complessive, Nazari firma un contratto annuale con il Jahn Regensburg valido per la stagione 2008-2009. Nella neonata 3. Liga tedesca non riuscirà a lasciare il segno, così dopo 5 presenze a gennaio fa ritorno in Svizzera per vestire la maglia del Kriens con la formula del prestito secco; qui contribuirà alla promozione dei biancoverdi in seconda serie con 11 presenze. Riscattato dagli svizzeri, nella Challenge League verrà utilizzato saltuariamente dal proprio allenatore, totalizzando comunque 13 presenze.
Scaduto il contratto con il Kriens, trova l’accordo per vestire la maglia del Como ma durante la visita medica risulta positivo al test antidoping. Squalificato per un anno (salta dunque tutta la stagione sportiva 2010-2011), torna a rivestire la maglia del Zofingen fino alla stagione 2012-2013, al termine della quale – dopo 50 presenze in due anni - dichiara di volersi ritirare dal calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore. Chiude dunque la sua carriera con 210 presenze e nessuna rete, attestando la sua carriera a livelli calcistici di basso rilievo.
 
Allenatore
Le tribolate vicende personali che hanno caratterizzato la carriera da calciatore di Nazari sembrerebbero essere un lontano ricordo. In un’intervista rilasciata al giornale della sua città adottiva, difatti, ha voluto sottolineare la sua intenzione di rigare dritto e togliersi quante più soddisfazioni possibili nella sua carriera da allenatore.
René Hungerbühler – amico di famiglia di vecchia data – decide di scommettere su Valentino per affidargli la panchina del suo Sportclub Brühl Sankt Gallen in vista della stagione 2013-2014 che li vedrà protagonisti in quella terza serie svizzera (rinominata Prima Lega Promotion e completamente riformulata) che l’italo-svizzero conosce a menadito. Dopo qualche iniziale difficoltà, la squadra ingrana e raggiunge la decima posizione finale. Riconfermato per la stagione successiva, il 12 gennaio 2015 rassegna le dimissioni lasciando la squadra al quindicesimo posto in classifica.
Un inizio a rilento che comunque non toglie a Nazari la possibilità di sedere sulla panchina dell’Old Boys Basilea, reduce da una stagione deludente. La voglia di riscatto di squadra e allenatore si traducono in un importante quinto posto finale in cui l’attacco giallonero è tra i più prolifici del torneo.
L’ottimo campionato disputato con l’Old Boys vale la chiamata del Fussballclub Breitenrain per la stagione 2016-2017. Con la squadra della capitale l’allenatore italo-svizzero raggiunge la sesta posizione in classifica, migliorando di poco lo score della stagione precedente.
La buona reputazione costruita nelle ultime due esperienze attira i riflettori di società di seconda serie, ma Nazari sposa l’ambizioso progetto del Yverdon-Sport Football Club appena promosso dalla quarta serie. Con la squadra francofona arrivano – in ordine cronologico – un terzo ed un secondo posto in classifica, ricevendo diversi attestati di stima per il calcio difensivamente solido e pericoloso messo in mostra in queste ultime due stagioni. La stima si traduce in un nuovo contratto con una nuova squadra, ritornando in quel cantone tedesco dove Valentino ha sognato una vita che forse adesso comincia a prendere forma…
 

Dettagli carriera

Concludiamo questa introduzione sulla figura del mister analizzando i dettagli che comporranno la carriera.
 

Reputazione e skills allenatore:



Valentino ha fatto enormi passi avanti dal punto di vista attitudinale, riuscendo finalmente a trovare la sua stabilità a tal punto da renderlo un vero e proprio sergente di ferro; in quanto tale, fa della disciplina e della psicologia i suoi punti di forza.
Dal punto di vista prettamente tecnico, invece, i diversi anni di esperienza maturati sulle panchine dell’intera nazione gli han permesso di raggiungere il Patentino B Continentale e di affinare la sua filosofia di gioco che, come ben visibile dallo screen, ha il suo fulcro in un approccio difensivo e compatto.
La reputazione nell’ambiente è quella di un ex giocatore semi-professionista avendo militato per tutta la carriera nelle terze serie.
 
Campionati selezionati:



La carriera da calciatore di Nazari si è svolta tra Svizzera, Austria e Germania. Essendo molto attaccato alle sue radici (quelle svizzere), la preferenza sarebbe quella di accettare incarichi in nazioni che rientrino nell’area dell’Europa Centrale.
 

Obiettivi personali:
·        Allenare un club per massimo due stagioni;
·        Allenare in tutti i paesi selezionati almeno una volta;
·        Preferire giocatori della stessa nazionalità del paese in cui si allena o creare piccole colonie di stranieri di ugual nazionalità;
·        Creare un buon mix di giovani e calciatori di esperienza;
·        Mantenere come principio base la mentalità difensiva, ma variare la disposizione tattica in ogni club allenato.

 

Presente in questa nuova avventura!
Mi piace il fatto che non si punta ad arrivare nei top campionati, ma l'obiettivo è quello di allenare in squadre di nazionali "minori". Davvero molto curioso di seguirne il proseguio!

Ciao e grazie per la presenza  :emoticon_cincin:

Da qualche tempo - giocando al gioco per fatti miei - ho deciso di creare carriere che inizino in paesi meno importanti per poi, eventualmente, fare il salto in grandi palcoscenici dopo tanta gavetta.

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Ep. 1 – In quel posto che non c’è…

Quando un bambino sogna di diventare un calciatore, immagina sé stesso mentre alza al cielo la “coppa delle grandi orecchie”. Ti proietti in una dimensione nella quale tutti ti osannano, tutti ti desiderano e tutti fanno il tifo per te. Ci credi perché al campetto sotto casa sei “quello bravo”, quello che non ha bisogno di portare il pallone per giocare e non deve faticare per essere scelto nella formazione delle squadre; alla scuola calcio – invece – sei quello per cui gli osservatori delle grandi società macinano km per scrutare ogni tuo comportamento e stilare il report che deciderà il tuo futuro.
La realtà (maledetto chi l’ha inventata) non sempre però è all’altezza della fantasia. Per arrivare a calcare con i tacchetti i grandi palcoscenici mondiali c’è bisogno di determinazione, umiltà, sacrificio ed una buona dose di fattore C.
 
Siamo agli inizi degli anni ’90 e adesso è venuto il momento di chiederselo: diventerà davvero un campione?
 

Biografia

 
Giocatore
Il protagonista della nostra storia ha un nome ed un cognome: Valentino Nazari. La sua venuta al mondo è datata 2 ottobre 1982, primo figlio di Alfredo (operaio cementista) e Caterina (casalinga). La famiglia – originaria di Melito di Porto Salvo (RC) – chiude casa e valigie per trasferirsi a Winterthur (città del Canton Zurigo, nella Svizzera “tedesca”) poco prima del compimento del primo anno di vita di Valentino.
In una città dove la comunità italiana costituisce una corposa fetta della popolazione, il piccolo Valentino familiarizza con il gioco del calcio sia con i coetanei sia in casa per via dello zio materno, da sempre tifoso della Reggina.
 
Nella città che lo ha adottato muove i primi passi nel mondo delle scuole calcio, facendo ingresso nella rete giovanile dello Sportclub Veltheim all’età di sei anni. Qui vi rimane sino ai dodici, quando viene inserito all’interno del programma di sviluppo giovanile del Football Club Lugano trovando la sua collocazione in campo: dopo aver tentato il ruolo di mediano, viene arretrato in difesa per la sua prorompente fisicità. Da difensore centrale compirà la trafila canterana senza però mai scendere in campo con la prima squadra, venendo svincolato a 18 anni a causa della sua vita extra calcistica sopra le righe.
La sua attitudine ribelle e poco incline al sacrificio non frena la sua ambizione, riuscendo a trovare nel Football Club Fribourg un’occasione dove dimostrare le sue qualità. Militerà con i bianconeri per tre stagioni (tutte in Prima Lega, terzo livello della piramide calcistica svizzera) senza risultati di rilievo e con 40 presenze complessive. Per la stagione 2003-2004 accetta l’offerta del Fussballclub Grenchen, giocando da titolare la prima parte di stagione (12 gare quelle disputate) per poi finire fuori rosa dopo aver aggredito fisicamente il proprio allenatore.
Nonostante lo spiacevole episodio, per la stagione successiva viene messo sotto contratto dallo Sport-Club Zofingen. Nel biennio in Argovia scenderà in campo in 48 occasioni, ma desideroso di confrontarsi in una nuova dimensione calcistica decide di trasferirsi tra le fila del Kitzbühel, militante nella Fußball-Regionalliga (terza serie austriaca). Dopo una prima stagione nella quale viene eletto miglior straniero della competizione, il 27 luglio 2007 rimane vittima di un grave incidente stradale che lo costringerà a stare lontano dall’attività sportiva per 7 mesi. Tornerà in campo soltanto 4 marzo 2008.
Esaurita l’esperienza austriaca con 31 presenze complessive, Nazari firma un contratto annuale con il Jahn Regensburg valido per la stagione 2008-2009. Nella neonata 3. Liga tedesca non riuscirà a lasciare il segno, così dopo 5 presenze a gennaio fa ritorno in Svizzera per vestire la maglia del Kriens con la formula del prestito secco; qui contribuirà alla promozione dei biancoverdi in seconda serie con 11 presenze. Riscattato dagli svizzeri, nella Challenge League verrà utilizzato saltuariamente dal proprio allenatore, totalizzando comunque 13 presenze.
Scaduto il contratto con il Kriens, trova l’accordo per vestire la maglia del Como ma durante la visita medica risulta positivo al test antidoping. Squalificato per un anno (salta dunque tutta la stagione sportiva 2010-2011), torna a rivestire la maglia del Zofingen fino alla stagione 2012-2013, al termine della quale – dopo 50 presenze in due anni - dichiara di volersi ritirare dal calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore. Chiude dunque la sua carriera con 210 presenze e nessuna rete, attestando la sua carriera a livelli calcistici di basso rilievo.
 
Allenatore
Le tribolate vicende personali che hanno caratterizzato la carriera da calciatore di Nazari sembrerebbero essere un lontano ricordo. In un’intervista rilasciata al giornale della sua città adottiva, difatti, ha voluto sottolineare la sua intenzione di rigare dritto e togliersi quante più soddisfazioni possibili nella sua carriera da allenatore.
René Hungerbühler – amico di famiglia di vecchia data – decide di scommettere su Valentino per affidargli la panchina del suo Sportclub Brühl Sankt Gallen in vista della stagione 2013-2014 che li vedrà protagonisti in quella terza serie svizzera (rinominata Prima Lega Promotion e completamente riformulata) che l’italo-svizzero conosce a menadito. Dopo qualche iniziale difficoltà, la squadra ingrana e raggiunge la decima posizione finale. Riconfermato per la stagione successiva, il 12 gennaio 2015 rassegna le dimissioni lasciando la squadra al quindicesimo posto in classifica.
Un inizio a rilento che comunque non toglie a Nazari la possibilità di sedere sulla panchina dell’Old Boys Basilea, reduce da una stagione deludente. La voglia di riscatto di squadra e allenatore si traducono in un importante quinto posto finale in cui l’attacco giallonero è tra i più prolifici del torneo.
L’ottimo campionato disputato con l’Old Boys vale la chiamata del Fussballclub Breitenrain per la stagione 2016-2017. Con la squadra della capitale l’allenatore italo-svizzero raggiunge la sesta posizione in classifica, migliorando di poco lo score della stagione precedente.
La buona reputazione costruita nelle ultime due esperienze attira i riflettori di società di seconda serie, ma Nazari sposa l’ambizioso progetto del Yverdon-Sport Football Club appena promosso dalla quarta serie. Con la squadra francofona arrivano – in ordine cronologico – un terzo ed un secondo posto in classifica, ricevendo diversi attestati di stima per il calcio difensivamente solido e pericoloso messo in mostra in queste ultime due stagioni. La stima si traduce in un nuovo contratto con una nuova squadra, ritornando in quel cantone tedesco dove Valentino ha sognato una vita che forse adesso comincia a prendere forma…
 

Dettagli carriera

Concludiamo questa introduzione sulla figura del mister analizzando i dettagli che comporranno la carriera.
 

Reputazione e skills allenatore:



Valentino ha fatto enormi passi avanti dal punto di vista attitudinale, riuscendo finalmente a trovare la sua stabilità a tal punto da renderlo un vero e proprio sergente di ferro; in quanto tale, fa della disciplina e della psicologia i suoi punti di forza.
Dal punto di vista prettamente tecnico, invece, i diversi anni di esperienza maturati sulle panchine dell’intera nazione gli han permesso di raggiungere il Patentino B Continentale e di affinare la sua filosofia di gioco che, come ben visibile dallo screen, ha il suo fulcro in un approccio difensivo e compatto.
La reputazione nell’ambiente è quella di un ex giocatore semi-professionista avendo militato per tutta la carriera nelle terze serie.
 
Campionati selezionati:



La carriera da calciatore di Nazari si è svolta tra Svizzera, Austria e Germania. Essendo molto attaccato alle sue radici (quelle svizzere), la preferenza sarebbe quella di accettare incarichi in nazioni che rientrino nell’area dell’Europa Centrale.
 

Obiettivi personali:
·        Allenare un club per massimo due stagioni;
·        Allenare in tutti i paesi selezionati almeno una volta;
·        Preferire giocatori della stessa nazionalità del paese in cui si allena o creare piccole colonie di stranieri di ugual nazionalità;
·        Creare un buon mix di giovani e calciatori di esperienza;
·        Mantenere come principio base la mentalità difensiva, ma variare la disposizione tattica in ogni club allenato.

 

Un tipino poco raccomandabile questo Nazari   però sembra che la carriera di allenatore sia tagliata per lui. Uno stile di carriera molto interessante, sembra quasi una Challenge. Sono molto curioso di vederti in azione. Seguo!

Ciao e grazie per esserti unito all'avventura!

Valentino ha commesso tanti errori nella sua carriera da calciatore, ma adesso ha messo la testa a posto e vuole ripulire la sua reputazione nel mondo del calcio. 
Finora le cose sono andate bene, ma gente così è sempre imprevedibile :lol:

[JohnBonham]

Bene bene, abbiamo un mini-Gascoigne delle serie inferiori austro-svizzere ex giocatore e allenatore poco incline alla fedeltà al club, si appresta ad allenare una squadra del Canton Ticino...curioso di scoprire il nome del club.

[Mr. TikiTaka]

Aaaaah, finalmente Mirko ritorna a narrarci una sua carriera.
Impostazione grafica semplice, pulita, ordinata, precisa. Mi piace un sacco! Ti sei allenato in questo periodo di assenza?  

Sono curioso di vedere questo Valentino Nazari dove finirà ad allenare. L'idea di questa carriera mi piace molto e gli approfondimenti da te portati sono sempre molto graditi e scorrevoli. 

Io ci sono :cheers:

[GigiZoppini]

Mi ricordo la tua capacità nel creare storie, nel raccontare la vita dell'allenatore che andrai ad impersonare, ed anche stavolta hai mantenuto fede alle aspettative. Bellissima intro, su un personaggio con un passato tutto da raccontare.
Adesso aspettiamo di vedere dove andrà ad allenare: i campionati scelti sono quasi tutti fuori dai soliti giri fmistici, per cui avresti la mia curiosità anche soltanto per questo!

[Mirko Pasqua]

@JohnBonham, questa volta ho optato per un personaggio sopra le righe! Basta con i soliti ex calciatori tutti pane e calcio! Qui vogliamo gli scapestrati che ne combinano di ogni   . Comunque benvenuto anche a te, speriamo l'avventura sarà di tuo gradimento!

@Mr. TikiTaka, ci siamo mantenuti attivi per tornare in grande stile   . Scherzi a parte, son contento di vederti partecipe di questa nuova avventura.

@GigiZoppini, ti ringrazio calorosamente. Vedere i giganti del forum essere partecipi della mia avventura è un motivo di orgoglio. Spero di tenerti incollato su questi teleschermi anche successivamente 

[Andrew1684]

Innanzitutto bentornato sulle frequenze di FMFusion :dance: è un piacere riaverti con noi e che ti sei buttato subito a raccontarci la tua avventura che sappiamo tutti riuscirai a tenerci attaccati allo schermo in attesa di un aggiornamento, per quanto mi riguarda nei limiti del possibile per motivi di tempo ovviamente

Fatta questa premessa un appunto, cerca di non spoilerare la squadra inavvertitamente la prossima volta ahahah in ogni caso ottima scelta la Svizzera e come sempre ottima presentazione 

[Mirko Pasqua]

Innanzitutto bentornato sulle frequenze di FMFusion :dance: è un piacere riaverti con noi e che ti sei buttato subito a raccontarci la tua avventura che sappiamo tutti riuscirai a tenerci attaccati allo schermo in attesa di un aggiornamento, per quanto mi riguarda nei limiti del possibile per motivi di tempo ovviamente

Fatta questa premessa un appunto, cerca di non spoilerare la squadra inavvertitamente la prossima volta ahahah in ogni caso ottima scelta la Svizzera e come sempre ottima presentazione 

In effetti mi sono accorto solo ora dell'erroraccio   . Va be': a brevissimo farò uscire l'altro aggiornamento, quindi via: errore di gioventù 

---

Ep. 2 – C’era una volta…

Qualsiasi appassionato di “pallone” riconosce l’importanza della storia di un club. Alle volte si fa leva su di essa per conferire alla discussione con altri appassionati un valore più alto; altre volte – invece – la si utilizza per ritornare indietro nel tempo, quando si alzavano le mani al cielo così spesso da provocare spasmi muscolari. Entrambe le situazioni oserei definirle come un meccanismo di difesa quando i risultati del presente deludono profondamente.
 
Personalmente ho sempre abborrato la nostalgia del passato del club. L’ho sempre vista come una nebbia mentale che non permette di mettere a fuoco il presente, sia esso ora positivo ora negativo. Se però dovesse rendersi necessario un riferimento al passato, il sentimento che dovrebbe albergare dentro chi vuole affrontare con coraggio il presente sarebbe quello di gratitudine e apprendimento, guardando a quei successi come stimolo per crescere ogni giorno di più.
 
La società in cui è appena approdato Valentino non vive un presente roseo, e la sua nomina – unita ad un presidente ambizioso – potrebbe rappresentare quel passo in avanti verso un futuro che non avrà più bisogno di guardarsi indietro.
 

La storia

Il Fussballclub Aarau è stato originariamente fondato il 26 maggio 1902 nel birrificio Ryniker di Aarau e nel 1907 viene iscritto per la prima volta tra i partecipanti della massima divisione nazionale. A poco più di dieci anni dalla fondazione del club, il 9 giugno 1912, l’FCA divenne campione di Svizzera per la prima volta nella sua storia imponendosi per 3-1 sull'Etoile La Chaux-de-Fonds, dopo aver precedentemente sconfitto il Servette FC Genève.
Sulla scia del successo maturato l’anno precedente, la squadra argovese costruisce un organico in grado di competere per tutta la stagione ad alti livelli, ma il sogno di bissare la vittoria del campionato si infrange nella sfida contro il Montriond Lausanne. L’appuntamento con la vittoria, però, è solo rimandato: nella stagione 1913-14 l’Aarau sconfigge per 2-1 il BSC Young Boys, aggiudicandosi – per la seconda volta nel giro di due anni - il titolo campione nazionale.
Chiuso un biennio storico per la squadra tricolore, seguiranno diversi anni di anonimato – esclusa la finale di coppa nazionale persa contro lo Young Boys – fino alla retrocessione al termine della stagione 1935-36.
 
Dalla fine degli anni ’30 sino alla fine dei ’70, l’Aarau vivrà un periodo costellato da totale immobilismo nella seconda serie – intervallato da quattro stagioni in terza serie – sino al ritorno in Lega Nazionale A al termine della stagione 1980-81, con una vittoria per 3-1 sul neopromosso Vevey Sports.
Gli anni ’80, a differenza dei precedenti, rappresenteranno un decennio ricco di soddisfazioni: nella stagione 1981-82 l’Aarau vinse la sua prima Coppa di Lega contro l'FC St. Gallen grazie a un gol in trasferta di René Rietmann. Un unico gol fu sufficiente anche nella sfida contro il Neuchâtel Xamax - valevole per la finale di Coppa di Svizzera del 1985 - quando un indimenticabile tiro dalla distanza di Walter Iselin assicurò la prima vittoria della coppa nazionale nella storia del club, conquistata sotto la guida dell'allenatore tedesco Ottmar Hitzfeld.
In questo decennio, gli svizzeri si affacceranno per la prima volta nella sua storia alle competizioni europee: l’esordio assoluto – datato 1985-86 - nel primo turno di Coppa delle Coppe contro la Stella Rossa (4-2 il computo totale per gli jugoslavi), mentre nella stagione 1988-89 il primo turno di Coppa UEFA mise la squadra svizzera di fronte alla Lokomotive Lipsia (7-0 il risultato complessivo in favore dei tedeschi).
 
Gli anni ’90 – per la squadra tricolore – cominciano nel migliore dei modi: nella stagione 1992/93 fu incoronata campionessa svizzera per la terza volta nella storia del club, sotto la guida dell'allenatore Rolf Fringer. A questo successo seguirà – dal 1993 al 1997 - un’incessante partecipazione ai principali tornei continentali, senza però ottenere risultati entusiasmanti.
I grandi palcoscenici europei saranno il canto del cigno degli aarauer, che da lì in poi verranno incessantemente invischiati nella lotta per non retrocedere. Riescono a sopravvivere sino al 2010 (ricevendo l’appellativo di “unabsteigbaren”) quando, dopo 29 stagioni, salutano la massima divisione nazionale.
Arriviamo dunque ai giorni nostri, nei quali l’Aarau – ad eccezione di una parentesi a cavallo tra il 2013 ed il 2016 in Super League – ha sempre militato in seconda divisione. Ai nastri di partenza della stagione 2019-2020, difatti, l’Aarau risulterà tra i partecipanti alla Challenge League.
 
Qui di seguito uno screen riepilogativo che riassume tutti i principali record raggiunti dalla squadra:
 

Il presente

 

Le strutture

Il teatro delle partite casalinghe dei tricolori è il Brügglifeld Stadium, impianto sportivo ubicato a sud della città di Suhr. Venne costruito nel 1924 ed inaugurato il 12 giugno dello stesso anno con una partita amichevole contro lo Zurigo, eletto campione nel torneo nazionale appena concluso.
L'attuale capienza dell'impianto – a seguito della ristrutturazione del 1982 - è circa 9 250 spettatori così divisa: 1 499 nelle due tribune e circa 5 800 sugli spalti. Al pubblico ospite sono destinati solo i 1 000 posti nel settore prestabilito (gäste sektor).
Delle due tribune soltanto una presenta una copertura superiore, mentre ne sono sprovviste le gradinate.
L’impianto ospita le partite casalinghe della prima squadra, della squadra B e delle giovanili.
 
Le finanze
Le società di calcio sono delle aziende a tutti gli effetti; in quanto tali, è imperativo tenere sotto controllo la situazione finanziaria per poter costruire un futuro solido.
Per visualizzare il quadro finanziario della società all’arrivo di Nazari propongo alla vostra attenzione lo screen seguente:

Come buona parte dei club calcistici, anche l’Aarau presenta delle perdite discrete. Le spese da coprire sono tante, e trovare sponsor che investono nel progetto sportivo per far sì che il club goda di ricavi importanti è un’impresa ardua; questo si traduce in un bilancio in perdita progressiva. Nazari saprà trovare una soluzione adatta? Frattanto, l’unica nota lieta sembra essere la spesa complessiva degli impegni salariali, che negli anni a venire dovrebbe registrare una diminuzione significativa.
 

Amicizie e rivalità:

Gli avvenimenti vissuti da un club nel corso della storia fanno sì che nel suo cammino incroci club e tifoserie ora amiche ora eterne rivali.
Tra confini geografici, linguistici e di tifo le principali rivalità si registrano contro società locali; interessanti - invece - i risvolti che potrebbero avere il rapporto stretto con il Basilea per via di un vivaio molto fiorente.


Visione societaria:

Come tutti i club del calcio moderno, la corsia preferenziale – in sede di mercato – è destinata a giocatori giovani da cui eventualmente ricavare delle future plusvalenze; ciò collima con una oculata gestione delle finanze. Sorprendenti, invece, gli obiettivi che la società si aspetta di raggiungere nelle competizioni in cui i bianco-rosso-neri saranno impegnati.
Vi lascio comunque lo screen riepilogativo: