Nulla accade per caso

[JohnBonham]

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Luiza Sá   
@luizasabg
23 apr 2022 | ore 22:30

Rio de Janeiro (RJ) - La stagione è alle porte, dopo la kermesse sui campionati statali parte una delle edizioni più incerte ed avvincenti del Brasileirão Série A. La squadra favorita numero uno è il Flamengo campione; orfano di Gabigol, il team rubro-negro punterà molto sulla consacrazione definitiva di Lincoln e sulle abilità tecniche del fantasista uruguayo De Arrascaeta. Il São Paulo dell'intramontabile Dani Alves, fresco vincitore della Copa Libertadores, è la rivale numero uno di Rogério Ceni, leggendario ex portiere del Tricolor paulista.

I protagonisti - Come in ogni Brasileirão che si rispetti, la tecnica e il talento la faranno da padrone, la massima competizione nazionale viene privata da anni dei migliori prospetti "scippati" da club europei dall'enorme potenziale economico. Il trasferimento di Gabriel Barbosa agli spagnoli del Siviglia ha fatto meno "rumore" di quanto ci si aspettasse, così come quello di Brenner alla Juventus, si tratta di una pratica oramai usuale da queste parti, alla quale tutti i tifosi brasiliani sono abituati. Se da un lato i trasferimenti oltreoceano impoveriscono il campionato, dall'altro portano le società ad investire sui giovani prodotti del vivaio, generando un continuo ricambio di talenti: Talles Magno (Vasco da Gama), Matheus Henrique (Gremio), Peglow (Internacional), Diego Costa (São Paulo), Zaracho (Atlético Mineiro), sono solo alcuni profili dei quali sentiremo parlare presto. A dispetto di quello che si possa pensare, è una Série A livellata verso l'alto, la presenza di gente come i già citati Dani Alves e De Arrascaeta, di Bruno Henrique, di Olaza, o di Gerson (l'ex Roma), smentisce in maniera inequivocabile il luogo comune secondo il quale il Brasileirão sarebbe un campionato di basso livello. Tanti anche i giocatori transitati dall'Europa, alcuni riuscendo a lasciare un segno importante: da Honda a Kalou, da Breno all'ex Atlético Filipe Luís, da Renato Augusto a Diego Alves ... insomma, ce n'è per tutti i gusti, per cui, mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo del futebol bailado.

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Vinícius Faustini   
@v_faustini
9 mag 2022 | ore 13:00

Chapecó (SC) - Quattro turni di campionato in tredici giorni, un tour de force che è solo l'antipasto di quello che vedremo in questa stagione. Il Mondiale in Qatar che partirà il 21 novembre prossimo ha intasato il calendario in maniera considerevole, le squadre impegnate nel Brasileirão saranno chiamate a giocare quasi sempre ogni 3 giorni, costringendo gli allenatori a coinvolgere tutta la rosa nelle rotazioni. A questo proposito, chi ha allestito un organico numericamente adeguato avrà indubbiamente un vantaggio importante, fondamentale per non arrivare fisicamente cotto a fine stagione.

La Chapecoense da questo punto di vista lamenta qualche lacuna importante, specialmente nel reparto offensivo dove, dal prossimo 28 maggio dovrà fare a meno di Cauê Santos, impegnato in Francia col Brasile Under 20 nel Torneo di Tolone, rassegna giovanile che potrebbe privare Nivaldo dell'attaccante fino all'11 giugno, giorno della Finale.

L'avventura della Chape comincia il 24 aprile in casa contro il Náutico, una partita che sulla carta poteva sembrare agevole ma che si è rivelata molto complicata, lo scialbo 0-0 finale accontenta le due squadre, impegnate più a darsele di santa ragione in mezzo al campo. Il gioco di rimessa dei biancoverdi (solo 37% di possesso palla) produce ben poco e l'unica occasione vera è un calcio da fermo di João Pedro al fil di palo verso la mezz'ora del primo tempo. Nel finale di gara brutto infortunio per Alan Santos che resterà fermo per 3/4 mesi.

 

Il caotico inizio della stagione causa rinvii e date spostate, generando un calendario sfalsato e pieno di anomalie, come quella che capita agli uomini di Nivaldo che, dopo appena 3 giorni, si ritrovano di nuovo all'Arena Condá per ospitare il Vasco da Gama. L'avversario, tra le cui fila annovera lo spauracchio Talles Magno, viene sorpreso dall'atteggiamento spavaldo dei biancoverdi, apparsi molto pimpanti sin dalle battute iniziali. Il primo gol della partita (e della stagione) porta la firma di Bruno Silva con un abile taglio sul primo palo allo scadere della prima frazione. Il bolide vincente di Marciel, dopo poco più di un'ora di gioco, sembra mettere la parola fine alla partita, ma la mossa disperata di Rogério Micale di schierare nel finale un 4123, con 2 trequartisti e 3 punte centrali, ha scombinato i piani di Nivaldo, riportando il Vasco in parità con un uno-due micidiale firmato da Bruno Gomes e Vinícius nel giro di un solo minuto. Le contromosse, per la verità un pò tardive, del tecnico della Chapecoense, ridanno compattezza alla squadra, che trova a 5 minuti dal termine il gol vittoria con Vini Locatelli, a coronamento di una prestazione sontuosa.

Sulla scia della vittoria sul Vasco da Gama, la Chape è di scena in uno dei templi del calcio brasiliano, il Mineirão. Uno stadio simile (capienza massima 61.846 posti) merita una prestazione all'altezza e, nonostante il gol a freddo subito dell'ex Napoli Edu Vargas, la squadra di Nivaldo mette in costante difficoltà l'Atlético Mineiro, sprecando anche un calcio di rigore con Vini Locatelli ad inizio ripresa, assegnato per un atterramento in area di João Pedro. La prima sconfitta stagionale ha il sapore di beffa, ma la prestazione offerta rafforza l'idea che questa Chape non si trova qui per caso.

Dopo questo trittico di partite ravvicinate arriva finalmente l'opportunità per tirare il fiato, l'impegno con il Fortaleza è lontano 7 giorni e la Chapecoense presenta il suo ultimo acquisto, Matheus Dantas, prelevato dall'Oeste con una trattativa-lampo. Difensore centrale classe 1998 (23 anni), è dotato di buona tecnica individuale, ottimo in elevazione e discretamente abile in marcatura e contrasti. Non è un centrale velocissimo, ma dalla sua ha prospettive di crescita importanti e inoltre calcia benissimo le punizioni. È costato alla società €100m + bonus. Dantas va a completare il pacchetto dei centrali a disposizione di Nivaldo, che ora può contare su 4 elementi effettivi.

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La fiducia riposta nel nuovo arrivato supera ogni logica previsione e Matheus Dantas esordisce subito dal primo minuto nella gara interna contro il Fortaleza, Nivaldo regala un turno di riposo allo stakanovista Joilson e deve fare a meno dell'indisponibile dell'ultimo momento Reginaldo Júnior. L'inevitabile disabitudine a giocare coi nuovi compagni crea delle crepe al comparto difensivo, e lo stesso Matheus Dantas non è esente da colpe sul gol di Clayson che porta in vantaggio gli ospiti a fine primo tempo. La prestazione sottotono di molti giocatori - inguardabile Matheus Ribeiro a sinistra, entrato al posto di Inácio infortunato dopo appena 11 minuti - facilita il compito del Fortaleza, fino a farla sembrare una squadra di grosso calibro. Fortuna che Nivaldo pesca dal cilindro la sostituzione che raddrizza se sorti della partita: Foguinho rileva al 58esimo uno spento Evandro e dopo appena 13 minuti manda in porta Álvaro che ringrazia e fa 1-1. La Chape resiste nonostante il forcing finale dei rossoblù e porta a casa un punticino prezioso, forse immeritato, quel punticino che però avrebbe ampiamente meritato al Mineirão 7 giorni prima...

Dopo 4 turni di campionato la classifica è assai poco attendibile, le tante partite spostate lasciano in sospeso il giudizio generale, però è innegabile che chi ha per ora sorpreso in negativo sono state Palmeiras e Botafogo. Primato fittizio per Internacional di Porto Alegre e São Paulo che hanno una gara in più, punteggio pieno per Flamengo e Atlético Mineiro. Chape in "zona Libertadores", ma è una delle poche ad aver giocato tutte le partite.

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