19/03/2021, 20:31
L'INSEDIAMENTO IN TERRA STRANIERA
Se già trasferirsi, di per sè, è molto difficoltoso per la maggioranza delle persone, figuriamoci per chi deve cambiare completamente vita e stravolgere tutta la propria routine. Non proprio tutta, ma buona parte. Per Màrkos la parte complicata è sin da subito perchè, passare da un clima mite e mediterraneo come quello della sua amata Grecia, giungendo in un luogo dove per sei mesi l'anno regna la luce estiva e per altri sei mesi domina il buio invernale come quello della Norvegia, beh, non è affatto facile.
Ma lui non ne fa un problema, anzi, pare proprio non fare alcuna piega. La sua mente ed il suo fisico, allenati e cresciuti in condizioni storicamente complesse, lo hanno portato ad indossare una vera e propria corazza che lo difende da tutto ciò che lo circonda. A volte anche dal bene. Ma lui ne è consapevole e, detto sinceramente, non sembra neanche volersene sbarazzare. E' troppo legato alla cultura con la quale è stato fatto diventare uomo: allenamenti intensi con sessioni all'alba ed al pomeriggio, con qualsiasi condizione climatica e con carichi probabilmente poco adatti ad un ragazzo in fase di sviluppo. Eppure, se vedeste effettivamente cosa è diventato, nessuno avrebbe nulla da obiettare.
A questo si aggiunge una solidità e stabilità mentale invidiabile, anch'essa forgiata con anni di duro addestramento, che lo aiuta a rimanere freddo e glaciale davanti a qualsiasi avvenimento.
Il primo punto che l'agenda mette in evidenza è andare a ritirare le chiavi dell'alloggio trovatogli dalla società, in città, in quel di Tromso. Siamo a maggio, la cittadina è molto bella ed accogliente, con un clima di tepore davvero piacevole, dato che da poco è entrato nei sei mesi di luce continua che ne caratterizzano l'estate. Dopo aver sistemato le proprie valige ed i propri effetti personali, è la volta dell'appuntamento negli uffici dell'Alfheim Stadion con la dirigenza, per stabilire ciò che verrà.
A questo si aggiunge una solidità e stabilità mentale invidiabile, anch'essa forgiata con anni di duro addestramento, che lo aiuta a rimanere freddo e glaciale davanti a qualsiasi avvenimento.
Il primo punto che l'agenda mette in evidenza è andare a ritirare le chiavi dell'alloggio trovatogli dalla società, in città, in quel di Tromso. Siamo a maggio, la cittadina è molto bella ed accogliente, con un clima di tepore davvero piacevole, dato che da poco è entrato nei sei mesi di luce continua che ne caratterizzano l'estate. Dopo aver sistemato le proprie valige ed i propri effetti personali, è la volta dell'appuntamento negli uffici dell'Alfheim Stadion con la dirigenza, per stabilire ciò che verrà.
La riunione procede lineare, pulita, senza alcun intoppo. Presidente ed Amministratore Delegato espongono al neo-tecnico il programma di cosa vorrebbero ottenere nei prossimi anni, sotto l'aspetto sportivo e societario. Màrkos, dal canto suo, si trova d'accordo con tutto ciò che viene proposto ed è felice della direzione presa. Vincere il campionato è la prima priorità, renderla una realtà consolidata nel panorama norvegese è ciò che viene subito dopo, cercare di arrivare a giocarsi il titolo nazionale è qualcosa che nel giro di quattro anni non sembra poi così infattibile.
Gli occhi dello spartano brillano di luce propria e, man mano che la dirigenza prosegue con la spiegazione delle regole di selezione della squadra, i pugni si serrano sempre di più, facendo salire l'adrenalina a mille, rendendolo carico e voglioso di iniziare questo percorso da guerriero. Cosa che a lui, verrà sicuramente bene.
Gli occhi dello spartano brillano di luce propria e, man mano che la dirigenza prosegue con la spiegazione delle regole di selezione della squadra, i pugni si serrano sempre di più, facendo salire l'adrenalina a mille, rendendolo carico e voglioso di iniziare questo percorso da guerriero. Cosa che a lui, verrà sicuramente bene.
CONOSCERE, PER AFFRONTARE
Tocca quindi passare all'incontro conoscitivo, alias riunione di presentazione, con la squadra che (al momento) si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione. Ragazzi in cerchio e mister al centro? No. Lui si inserisce fra capitano e vice-capitano, facendo parte anch'egli del cerchio. Solo così può vedere in faccia tutti i suoi uomini, uno per uno. Può scrutare i loro volti, le loro movenze, i loro stati d'animo e ciò che fanno trasparire. Inizia a parlare, presentandosi con una voce ferma e robusta, poco adatta ai convenevoli.
Poi introduce il suo piano di lavoro: forza, velocità, ancora forza ed ancora velocità. Il tutto ben amalgamato con strutture di allenamento per formare un pensiero veloce ed una linea comune. Non parla di schemi o schieramenti, ma parla di ciò che vorrà vedere in campo: giocatori autonomi, in grado di ragionare ed adattarsi alle situazioni che si proporranno, ma ben focalizzati e concentrati sulla fase difensiva. Da lì, non si scappa.
Poi introduce il suo piano di lavoro: forza, velocità, ancora forza ed ancora velocità. Il tutto ben amalgamato con strutture di allenamento per formare un pensiero veloce ed una linea comune. Non parla di schemi o schieramenti, ma parla di ciò che vorrà vedere in campo: giocatori autonomi, in grado di ragionare ed adattarsi alle situazioni che si proporranno, ma ben focalizzati e concentrati sulla fase difensiva. Da lì, non si scappa.