30/04/2022, 12:25
Grazie a tutti della fiducia!
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L'inizio. Nascere nell'anno dei Mondiali in Italia, equivale a crescere a suon di calcio. Lo sport più bello del mondo ti entra dentro e non ci sarà modo di farlo uscire. Arriverà a conquistare ogni parte del tuo corpo e diventerà la priorità assoluta sulla quale si baserà la tua vita, ma tu ancora non lo sai. Sei un bambino e per te è un soltanto un gioco. Già, un gioco. Un gioco fatto di pressioni alle quali resistere per poter sopravvivere e quando lo capirai sarai troppo grande per poter intervenire e metterci una pezza. E' da quando hai cominciato a dare i primi calci ad un pallone che ti ritrovi costantemente in realtà dove la salvezza è la prima regola: hai vinto campionati, sì, ma sei partito sempre come outsider e l'obiettivo principale non era nient'altro che salvarsi. Salvare la categoria, il campionato, i regionali, i nazionali.. E tutto questo non lo controlli tu, non lo gestisci tu, non scegli tu. E' la pressione che ti sceglie, è la salvezza che ti sceglie.
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La svolta. Sono passati trent'anni ed il bambino è ormai diventato uomo, il suo percorso calcistico si è concluso presto per via di una cocente delusione, appena maggiorenne, legata ad un colossale flop davanti a numerosi osservatori: prestazione indegna e mai accaduta prima, sicuramente l'eccessiva pressione ha giocato un brutto scherzo, ma chi era lì al campo per quel ragazzo ha esternato l'impossibilità di un proseguimento fra i professionisti. Vedi? La famosa salvezza. Qui hai fallito, il tuo primo vero fallimento calcistico. Il ragazzo crolla, fatica a riprendersi ma a suo modo reagisce e, con il passare degli anni, sceglie la via dello studio e del conseguimento del patentino UEFA C. Ha deciso di voler trasmettere le sue conoscenze, ciò che ha imparato sul rettangolo di gioco e, soprattutto, vuole insegnare a gestire quella maledetta pressione. Senza saperla reggere, non si va da nessuna parte e lui lo sa bene. L'intera trafila delle giovanili è il suo pane, fino alle categorie Under di riferimento, dove ritrova la sua sfida più grande: altra pressione. Nella stagione 2020 viene fondata una realtà nuova, la Redbull Torino, di cui il timone della prima squadra viene affidato proprio a lui. Trent'anni, un colosso da gestire e da salvare. Affronta la situazione senza paura e fa bene, molto bene. Vince, convince e mostra un calcio spettacolare.. eppure le chiamate tardano ad arrivare.
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Finalmente. Nonostante l'aver dimostrato di saper stare in questo mondo, la strada del successo rimane comunque in salita. Lui ci crede, ci crede tantissimo. Si spende in corsi di aggiornamento e di formazione, studia giorno e notte tomi sul calcio, esperienze e vicissitudini dei più grandi maestri del passato. Ma anche del presente. Ama le qualità indiscusse di Guardiola, la grinta di Conte, le capacità tattiche di Emery, la furia di Klopp. Prende un pezzettino da tutti, ma mantiene ben salde le sue idee e le sue convinzioni, dalle quali difficilmente si schioda. Con il tempo impara a gestire le emozioni, ma anche le situaizoni, fra cui il dover ottenere i risultati per poter far progredire la sua carriera. Così capisce che adattarsi è fondamentale quando le risorse scarseggiano, anche tatticamente, ma non appena può sferra i suoi cavalli di battaglia. L'occasione finalmente arriva, inaspettatamente piuttosto vicino casa, a quattro ore dalla sua Salisburgo. Siamo in Italia, il collegamento con il principio è bello che servito e questa chance va sfruttata al meglio. Indovina un po'? Una salvezza da ottenere, l'ennesima. Forse è questo il tuo destino. E' inutile scappare, affrontarlo a viso aperto è la cosa migliore che puoi fare.
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