24/02/2021, 00:52
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24/02/2021, 00:52 da Maxi_Gooner.)
Un uomo solo al comando - episodio 8, stagione 1
E' dura la vita dell' allenatore. Attorniato da almeno ventidue ragazzi ogni giorno, lo staff, il presidente, i giornalisti, le sgallettate che pur di racimolare followers su Instagram darebbero in cambio l' anima, tifosi grati e tifosi scontenti, gente comune. Poi, nel cuore della notte, ci si sente soli. Soli contro le pressioni, le preoccupazioni. Alla stanza 103 del Mercur Oak Hotel alloggia Angus Brambilla. L' orologio segna le 02:30 di mattina ma le palpebre del coach non accennano al minimo movimento.Fissa il soffitto bianco, asettico, respirando profondamente. Sul comodino un iPad scarico e due bustine di analgesico vuote.
"E ora cosa accadrà?" si ripete. Il Wigan è crollato malamente, sotto i colpi della fatica. Un' utilitaria che ha sprintato come una Bugatti Chiron salvo poi rompere il motore ad un paio di chilometri dal traguardo. Il fumo ha invaso l'abitacolo e reso l' aria del DW Stadium irrespirabile. La speranza di poter festeggiare la promozione diretta è svanita. Nulla sembra perduto, ma bisognerà prima passare dall' inferno dei playoff.
Un solo punto contro Crewe e Shrewsbury, due candidate a non retrocedere. Nel match di casa le cose sembravano filare lisce come l'olio fino all' ora di gioco quando Josh Gordon e Perry Ng [nome vero, è anglo-singaporegno] hanno gettato i biancoblu nello sconforto totale. Tre giorni dopo al Weadow la ciliegina su una torta troppo amara da poter degustare: sconfitta e zona promozione diretta lontanissima, rimasta tale anche dopo la vittoria contro il Burton e l' 1-1 contro l' Hull City lanciato verso la Championship. Con lo Swindon s'è fatta accademia: sconfitta sì ma con tutti i titolari a riposo.
Playoff dunque. Wigan v Portsmouth, Latics contro Pompeys, Brambilla contro Ian Holloway.
E' con il briciolo di energia che il Wigan è sceso in campo al DW Stadium il 12 maggio. Senza Branthwaite infortunato e con Joe Garner a mezzo servizio. La squadra ha le gambe stanche, manca lucidità, i giocatori si guardano spauriti l' uno con l'altro. Il missile terra-aria di Naylor alla mezz'ora non fa altro che peggiorare le cose. I tifosi a fine primo tempo affollano i baracchini per stemperare la tensione e smaltire l' incazzatura trangugiando mezzo litro di birra e facendo a pezzi sotto i denti quei puzzolenti hot dog conditi con cipolla e salsa barbecue.
"E' la speranza che ci fotte" ripetono i tifosi. "Abbiamo già fatto tanto, inutile sperare, va già bene così. Dovevamo salvarci ed invece siamo ai playoff".
Negli spogliatoi non vola una mosca. Le telecamere di Netflix stavolta restano fuori. E' Summerfield a sbarrargli la strada, liquidandoli con pochissime parole. Angus Brambilla non vuole nessuno. Stavolta non c'è show, non c'è audience, non esistono introiti o accordi. In quel quarto d'ora passa la stagione di una società fondata negli anni '30.
Neanche il fischio dell' arbitro che ordina l' inizio del secondo tempo sveglia il Wigan. Il Portsmouth continua a gestire il pallone ed addormentare il match...fino al 65esimo. Entrano tre giocatori in una volta sola: Bishop per Clarkson, Balogun per Crankshow e Lomax per Dyer. Dal filtrante dell' ex Ipswich nasce la rete del pareggio: circolazione della palla ad U, filtrante del numero 6 per Garner che controlla con l' esterno, elude l' uscita di MacGillivray ed insacca. 33 reti stagionali. Miglior marcatore della storia del Wigan Athletic.
La squadra sembra rinvigorita, trascinata dalla sfacciataggine di un giovane di 17enni che nei minuti di recupero controlla un cross di Lang, manda al bar Nicolaisen e scuote la rete di prepotenza. 2-1, inaspettato, e Wembley sembra più vicina.
Playoff dunque. Wigan v Portsmouth, Latics contro Pompeys, Brambilla contro Ian Holloway.
E' con il briciolo di energia che il Wigan è sceso in campo al DW Stadium il 12 maggio. Senza Branthwaite infortunato e con Joe Garner a mezzo servizio. La squadra ha le gambe stanche, manca lucidità, i giocatori si guardano spauriti l' uno con l'altro. Il missile terra-aria di Naylor alla mezz'ora non fa altro che peggiorare le cose. I tifosi a fine primo tempo affollano i baracchini per stemperare la tensione e smaltire l' incazzatura trangugiando mezzo litro di birra e facendo a pezzi sotto i denti quei puzzolenti hot dog conditi con cipolla e salsa barbecue.
"E' la speranza che ci fotte" ripetono i tifosi. "Abbiamo già fatto tanto, inutile sperare, va già bene così. Dovevamo salvarci ed invece siamo ai playoff".
Negli spogliatoi non vola una mosca. Le telecamere di Netflix stavolta restano fuori. E' Summerfield a sbarrargli la strada, liquidandoli con pochissime parole. Angus Brambilla non vuole nessuno. Stavolta non c'è show, non c'è audience, non esistono introiti o accordi. In quel quarto d'ora passa la stagione di una società fondata negli anni '30.
Neanche il fischio dell' arbitro che ordina l' inizio del secondo tempo sveglia il Wigan. Il Portsmouth continua a gestire il pallone ed addormentare il match...fino al 65esimo. Entrano tre giocatori in una volta sola: Bishop per Clarkson, Balogun per Crankshow e Lomax per Dyer. Dal filtrante dell' ex Ipswich nasce la rete del pareggio: circolazione della palla ad U, filtrante del numero 6 per Garner che controlla con l' esterno, elude l' uscita di MacGillivray ed insacca. 33 reti stagionali. Miglior marcatore della storia del Wigan Athletic.
La squadra sembra rinvigorita, trascinata dalla sfacciataggine di un giovane di 17enni che nei minuti di recupero controlla un cross di Lang, manda al bar Nicolaisen e scuote la rete di prepotenza. 2-1, inaspettato, e Wembley sembra più vicina.
Quattro giorni dopo a Fratton Park è una festa. Gli oltre 900 Latics accorsi sulla costa vivono un pomeriggio tranquillo dopo settimane torbide. Garner fa 34 dopo un quarto d'ora di gioco, i due esterni di centrocampo bollano e chiudono la pratica con due inserimenti alle spalle della difesa dei padroni di casa. Gli ultimi minuti vengono trascorsi alla radio. Brambilla, in maniche di camicia, ogni trenta secondi si gira verso i suoi collaboratori in panchina per chiedere notizie dal The Bank. Il Doncaster ha vinto 3-1 l'andata ma è sotto in trasferta per 2-1. Un' altra rete del Licoln e saranno tempi supplementari.
Il Wigan vince, convince e mantiene la porta involata. I Rovers si qualificano a fatica, perdendo, ma staccando comunque il pass per Londra. Tra sette giorni a Wembley sarà Wigan v Doncaster.
E ora, e ora cosa succederà?
Il Wigan vince, convince e mantiene la porta involata. I Rovers si qualificano a fatica, perdendo, ma staccando comunque il pass per Londra. Tra sette giorni a Wembley sarà Wigan v Doncaster.
E ora, e ora cosa succederà?