23/04/2021, 19:05
SPOILER ()
- Il Pippone Storico -
L'Uomo, per sua caratteristica intrinseca, dinnanzi alla vastità della Natura si sente piccolo e solo. Dalla nostra Creazione -religiosa o scientifica a seconda di dove riponete fede- abbiamo popolato la Terra perseguendo uno schema fisso: "διαίρει καὶ βασίλευε diàirei kài basíleue", o "Divide et Impera" in latino.
L'origine di questo detto é tutt'oggi incerta ma era sicuramente usata già ai tempi di Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno; indica la necessità per l'uomo di governare dividendo il proprio territorio in appezzamenti, in porzioni di terreno tra loro fisicamente differenti ma accomunate da un minimo comun denominatore che al giorno d'oggi chiamiamo "Nazione".
Le "Regioni" di conseguenza hanno un inizio ed una fine concreta, o dei confini per meglio dire: una linea immaginaria che stabilisca dove finisce X e dove inizia Y.
Essendo immaginaria é di per sé permeabile, eterea. Senza addentrarci in discorsi esistenziali o filosofici possiamo dire che i confini materiali non esistono, ecco perché in tempi di guerra l'Uomo ha sentito la necessità di fortificarli lui stesso.
Ma quando un confine é troppo grande da fortificare come si fa? Mica siamo tutti come la Cina che ha speso 1500 anni per fortificare 10000km con la Grande Muraglia... Beh in quel caso si erigono dei territori cuscinetto, delle Marche come le chiamavamo nel Medioevo.
Ed é proprio in una terra di confine che ha inizio la nostra storia. Una di quelle terre nate per scopi di monitoraggio, pratici e dunque poco calcolate. Una di quelle che il 99% degli italiani considera come distante, astratta... un po' tipo il Molise figura mitologica più vicina al fantasy che alla realtà.
Ma ora basta con la puntata di Quark, torniamo coi piedi per terra.
L'Uomo, per sua caratteristica intrinseca, dinnanzi alla vastità della Natura si sente piccolo e solo. Dalla nostra Creazione -religiosa o scientifica a seconda di dove riponete fede- abbiamo popolato la Terra perseguendo uno schema fisso: "διαίρει καὶ βασίλευε diàirei kài basíleue", o "Divide et Impera" in latino.
L'origine di questo detto é tutt'oggi incerta ma era sicuramente usata già ai tempi di Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno; indica la necessità per l'uomo di governare dividendo il proprio territorio in appezzamenti, in porzioni di terreno tra loro fisicamente differenti ma accomunate da un minimo comun denominatore che al giorno d'oggi chiamiamo "Nazione".
Le "Regioni" di conseguenza hanno un inizio ed una fine concreta, o dei confini per meglio dire: una linea immaginaria che stabilisca dove finisce X e dove inizia Y.
Essendo immaginaria é di per sé permeabile, eterea. Senza addentrarci in discorsi esistenziali o filosofici possiamo dire che i confini materiali non esistono, ecco perché in tempi di guerra l'Uomo ha sentito la necessità di fortificarli lui stesso.
Ma quando un confine é troppo grande da fortificare come si fa? Mica siamo tutti come la Cina che ha speso 1500 anni per fortificare 10000km con la Grande Muraglia... Beh in quel caso si erigono dei territori cuscinetto, delle Marche come le chiamavamo nel Medioevo.
Ed é proprio in una terra di confine che ha inizio la nostra storia. Una di quelle terre nate per scopi di monitoraggio, pratici e dunque poco calcolate. Una di quelle che il 99% degli italiani considera come distante, astratta... un po' tipo il Molise figura mitologica più vicina al fantasy che alla realtà.
Ma ora basta con la puntata di Quark, torniamo coi piedi per terra.
- La Scena del Crimine -
Tranquilli non é il nuovo DPCM no perché le regioni gialle potrebbero trarre in inganno.La nostra Carriera inizia nell'Italia Centrale, anzi per la precisione nel centro del centro. Esattamente qui...
... nella piccola città di Tolentino.
Un borgo con poco meno di 20.000 anime situato a metà, a circa 100km sia da Ascoli Piceno a Sud che da Senigallia a Nord, equamente distante dal mare e dall'Umbria, ai piedi del massiccio dei Sibillini dell'Appennino centrale.
"Cullato" tra tre fiumi, Potenza, Fiastra ed il più vicino Chienti, il borgo sorge a ridosso della Statale 77, strada che trafigge la regione in orizzontale come una spina proprio per seguire gli snodi di quel Chienti sopra citato.
Da sempre cittadina fortemente industrializzata ed operaia, checché ne dica la sua sperduta posizione e la sua popolazione ridotta, Tolentino é una delle realtà più importanti delle "Marche Zozze", la parte della Regione centro-sud che non risente dell'influenza romagnola (e dialetticamente si sente eccome).
Ed é qui, tra le Mezzefacce (come vengono chiamati i tolentinati) che la nostra Carriera ha inizio.
Restate con noi ed allacciate le cinture perché a breve partiremo per questo viaggio in compagnia del nostro Gustavo Ciauscolo...