Nulla accade per caso

[JohnBonham]

---

Fábio Lázaro   
@FabioLazaro_
29 mag 2022 | ore 21:15

Porto Alegre (RS) - È ufficialmente scoppiata la Nivaldo-mania, la Chapecoense ha perso definitivamente i freni inibitori di inizio stagione ed ora si candida prepotentemente al ruolo di autentica rivelazione del campionato, facendo crollare le quote sulla retrocessione dei bookmakers brasiliani; in molti non avrebbero scommesso un solo centesimo, ma i punti e, soprattutto, il gioco espresso, stanno facendo ricredere tutti gli addetti ai lavori, mentre i tifosi gongolano e sognano in grande. Il nuovo 4-2-3-1 di Nivaldo concede ancora troppo, ma la bellezza del suo gioco in ripartenza sta incantando il Brasile e sta esaltando le doti finalizzative di Álvaro, reinventato centravanti puro (come vedremo più avanti nell'analisi tattica).

Davvero curiosa la storia dell'allenatore del momento, l'unico ad oggi a possedere il Patentino A Nazionale in Série A, un'anomalia assoluta nel panorama calcistico brasiliano (e non solo). Nelle ultime settimane si era sparsa voce di alcuni attriti fra tecnico e società proprio per il discorso legato al corso per conseguire il Continentale C; la nuova situazione finanziaria del club, infatti, fa pensare che la querelle si risolverà presto con un lieto fine, come quella relativa al contratto in scadenza a dicembre: improbabile che le strade si separino, vista la soddisfazione dei dirigenti per il lavoro svolto finora.

Le gare di campionato - Ma tornando al campo, vediamo come procede il cammino della Chapecoense nel Brasileirão, si comincia con il derby catarinense contro l'Avaí, l'eterna sfida Nivaldo-Geninho che quest'anno conta già 3 precedenti, fra cui la doppia finale del campionato statale. Una partita molto bella ed equilibrata, decisa nel finale dalla giocata del singolo. Il paziente possesso palla dell'Avaí trova sbocchi solo sul versante destro, grazie alla coppia Léo Principe-Rômulo, vera anima della squadra biancazzurra, ed è proprio dalla destra che nasce il gol di Renatinho che sblocca la gara a favore dei padroni di casa. La Chape però dimostra di esserci e prima del riposo agguanta il meritato pareggio con un colpo di testa di Álvaro su cross di Alan Ruschel. In un derby cosi combattutto ed equilibrato, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma ad 8 minuti dal termine Ronei, non nuovo a queste prodezze, pesca il jolly da fuori area regalando 3 punti pesantissimi alla Chapecoense. È la dimostrazione che anche chi gioca meno sa farsi valere nel momento in cui viene chiamato. Per Nivaldo un'altra vittoria contro il rivale Geninho, la quarta consecutiva, il mondo rovesciato ad un anno di distanza.

Quella interna contro il Bragantino è una partita dai due volti, nella prima frazione una Chape troppo timida concede 2 reti su pasticci difensivi, ma nel complesso il doppio svantaggio rispecchia il dominio mostrato dagli ospiti per tutto il primo tempo. La ripresa invece mostra il lato caratteriale di una squadra che non molla mai e che ha deciso di vendere cara la pelle in questo difficile campionato, il gol di Vini Locatelli ad inizio ripresa cambia l'inerzia della partita e, anche senza riuscire a dominare l'avversario, la Chape trova il pari al minuto 90 con una rocambolesca autorete del portiere Cleiton su tiro di Álvaro, il più pericoloso nei padroni di casa. Un 2-2 strappato con le unghie e con i denti che serve a muovere la classifica e a mantenere intatta l'imbattibilità interna.

La trasferta a San Paolo contro il Palmeiras mette a nudo le fragilità difensive della squadra di Nivaldo che soccombe sotto i colpi degli avanti verdão, una squadra che è apparsa tutt'altro che in crisi e che con questi 3 punti si rialza in classifica. La strategia di Francisco Arce nel far girare la palla in modo paziente e nel cercare il varco nel momento giusto si è rivelata vincente, l'uno-due iniziale Miguel Borja-Régis ha spezzato le gambe alla Chape, che ha provato a reagire con orgoglio, trovando anche il gol in avvio di ripresa con un'autorete di Gustavo Gómez, provocata dal solito Álvaro, sempre abile a "galleggiare" sul filo del fuorigioco e a muoversi nello spazio. Forse troppo poco per rimettere in piedi una partita messasi subito in salita. La mazzata finale arriva a 10 minuti dalla fine con il neo entrato Luiz Adriano, attaccante 35enne con un passato al Milan. Una sconfitta, la seconda stagionale, che dev'essere inquadrata come evento episodico, a patto che non diventi un'abitudine.

E veniamo all'ultima partita, forse la più significativa di questo scorcio di stagione, ancora una trasferta, stavolata in casa dell'Internacional di Porto Alegre, squadra che ha iniziato benissimo il campionato e che occupa il terzo posto in classifica. Nivaldo perde di nuovo Inácio per infortunio, costringendo Alan Ruschel agli straordinari, mentre lo squalificato Joilson viene sostituito da Matheus Dantas, preferito a Reginaldo Júnior. Una scelta che si rivela subito totalmente sbagliata perchè il neo acquisto soffre maledettamente le accelerazioni dell'ex palermitano Abel Hernández che nel giro di 20 minuti mette a segno una doppietta. Sembra la fotocopia della gara precedente contro il Palmeiras, il doppio svantaggio sembra una punizione troppo dura per la Chape che nonostante tutto sta giocando una buona gara. Servirebbe un gol per riaprire tutto ed arriva puntuale e meritato a fine primo tempo con il solito Álvaro (...e che gol! guarda qui). Nella ripresa accade ciò che mai nessuno si sarebbe aspettato, la Chapeconse domina in lungo e in largo e ribalta completamente il risultato: Álvaro pareggia dopo una manciata di secondi dall'avvio, firmando la più classica delle doppiette dell'ex, poi è una cannonata al 68' di Vini Locatelli a completare la rimonta, 4 minuti dopo è Bruno Silva, appena entrato, ad arrotondare il risultato con un'altra ripartenza fulminea. Da 0-2 a 4-2 in poco più di mezz'ora, una rimonta (l'ennesima) che ha del clamoroso e che regala 3 punti pesantissimi alla Chape che, nonostante il gol del 3-4 di Edinho, rischia più volte di siglare il pokerissimo in contropiede. Grande prova di forza per i biancoverdi che ora sognano un campionato nelle zone alte della classifica.

Classifica più che lusinghiera per Nivaldo e la sua Chape, il Flamengo invece stacca tutti a punteggio pieno, si rialza il Botafogo, crisi nera per il Corinthians, ultimo posto per il Nautico, fermo a 2 soli punti dopo 7 partite.

-clicca per vedere lo screen di Football Manager-

---

---

Nel cambio di marcia della Chapecoense c'è sicuramente lo zampino del proprio allenatore, José Martins Nivaldo Constante. Forse si erano un pò sottovalutate le doti di questo giovane allenatore, soprattutto a livello tattico non aveva di certo impressionato nella scorsa stagione, ma un anno di duro lavoro ha consegnato nelle mani del club un tecnico più maturo, preparato, capace di stupire. La vittoria del Catarinense e le prime positive prestazioni nel Brasileirão hanno permesso di lavorare con serenità ed esaminare con lucidità i vari aspetti del gioco della squadra.

1,09 - questa è la media degli xG delle prime quattro giornate di campionato, tolta la parentesi Vasco da Gama, dove il dato è chiaramente gonfiato dalle tre reti realizzate, nelle altre uscite la Chape non ha brillato in quanto a costruzione di palle gol nitide, da qui lo studio delle criticità offensive e le scelte fatte per migliorare la resa negli ultimi 16 metri. Le modifiche apportate sono poche ed essenziali, innanzitutto sulle fasce laterali difensive è stato inserito un terzino con compiti offensivi al posto di un fluidificante, per ridurre leggermente le sortite offensive che sottoponevano Alan Ruschel & company ad un lavoro sfiancante.

A centrocampo si punta su un regista che va a sostituire l'incontrista, scelta che ha portato Nivaldo a forzare la costruzione dal basso, in modo da dare ai centrali o al portiere che inizia l'azione quel punto di riferimento che prima mancava.

Al posto di un regista avanzato a sostegno è stato inserito un centrocampista offensivo, ruolo che gravita nelle vicinanze della lunetta dell'area di rigore, pronto ad inserirsi in area o provare il tiro da fuori, una mina vagante capace di non dare punti di riferimento agli avversari. In questo ruolo sembra trovarsi alla grande Vini Locatelli, talentuosissimo numero 10 che sta mostrando a fiammate tutto il suo potenziale.

Ma il cambio che sta dando le migliori risposte sul campo è il passaggio dall'attaccante che pressa al classico centravanti, ruolo interpretato alla perfezione da Álvaro, una punta capace di adattarsi per la verità a molti ruoli, un calciatore completo entrato prestissimo nelle grazie del tecnico. Oltre ad una buona continuità in zona gol (4 reti in 7 presenze), il suo contributo sta diventando fondamentale grazie ai suoi continui movimenti ad attaccare la profondità oltre a spaziare su tutto il fronte d'attacco, spesso si muove in ampiezza offrendo ai compagni una soluzione in più nello sviluppo della manovra.

Il nuovo 4-2-3-1 di Nivaldo ha di fatto alzato il dato degli expected goals (nuova media 1,38) e aumentato il numero di reti segnate (media che passa da 1 a 2,2), dati che certificano la bontà dei cambi, almeno quelli dalla cintola in sù.

Ora prenderemo in esame la partita giocata e persa contro il Palmeiras. Nonostante le occasioni sprecate, Álvaro è stato senza dubbio l'uomo più pericoloso, riuscendo a sorprendere più volte l'ultima linea avversaria con movimenti letali.

Qui vediamo come Evandro scarica il pallone per Marciel (il regista) che di prima cerca il movimento della punta ad attaccare la porta centralmente.

Álvaro brucia il centrale e va al tiro da ottima posizione, mancando il bersaglio.



Qui invece l'occasione è ancora più nitida, imbucata di Bruno Silva e taglio di Álvaro che lascia sul posto l'avversario.



Stavolta è Weverton a salvare con una grande parata.

Nella ripresa la Chapecoense, sotto 2-0, accorcia le distanze. Qui vediamo Álvaro, piuttosto basso e defilato, partecipare alla manovra, Ezequiel imbuca e lui attacca la verticale.

Palla in mezzo e il 15 avversario (cerchio) mette alle spalle del proprio portiere nel tentativo di anticipare Rhuan (nr.19) che nel frattempo attaccava il secondo palo. Gli uomini che attaccano l'area sono i due esterni offensivi.

Abbiamo preso in esame solo Palmeiras-Chapecoense per far comprendere quante volte si ripetono situazioni del genere nell'arco di una sola partita, il CA è una vera spina nel fianco delle difese avversarie con i continui movimenti senza palla, inoltre occupa l'area di rigore in modo altrettanto efficace quando gli avversari difendono bassi. Nivaldo ha trovato una certezza, una grande risorsa per spingere le ambizioni della Chape oltre ogni più rosea previsione. Di contro, c'è una difesa che regge davvero poco e il tecnico proverà a sistemare anche quella, nel frattempo ci si gode una squadra che offre spettacolo e gol.

Poteva andare decisamente peggio...