11/01/2021, 20:44
UNA QUESTIONE DI IDENTITA' Abbiamo spesso parlato di mentalità, della costruzione di una filosofia ben precisa e di una identità riconoscibile. Un qualcosa che possa far capire immediatamente ed a tutti quando gioca il club della tororossa e che chiunque possa esclamare "ah, ma sono loro in campo!". Per attivare questo tipo di processo però, i compiti da portare avanti sono davvero molti e di varia natura: dall'assunzione di staff specifico e di livello qualitativo alto, alla ricerca di profili adeguati allo stile di gioco scelto, alla formazione di giovani leve cresciute con il medesimo idioma usato in prima squadra. Non indifferentemente andranno quindi valutati, ceduti, cambiati ed infine acquistati nuovi giocatori che risultino più a loro agio con quanto richiesto da mister e club.
La tattica, man mano che il tempo scorre, trova un assestamento sempre più offensivo ed identitario in un panorama difficile, distinguendosi dalla massa delle altre squadre di pari-categoria che giocano un calcio di possesso o di ripartenza. La scelta dei ruoli è accurata e mira alla penetrazione verticale continua e martellante, con due attaccanti e due laterali rivolti verso la porta avversaria, un centrocampo capace di dare sostengo ed equilibrio e terzini decisamente attivi nella manovra d'attacco.
In Possesso Quando la squadra detiene il pallone nei piedi, il dictat è indirizzato sulle catene esterne per scaricare la zona centrale e togliere densità avversaria, raddoppiando la presenza su ogni lato di attacco e giocando giustamente negli spazi che verranno poi cercati dai vari elementi identificati con la mentalità d'attacco. Gestione del ritmo e stile dei passaggi a totale discrezione della squadra che dovrà accelerare nel momento in cui si aprono i varchi e difficilmente tenderà a fare possesso sterile. Questo si traduce in: cerchiamo la verticale, ma se non dovessi trovarla gioco con il compagno vicino o cambio lato. Inutile tornare indietro per ripartire daccapo.
In Transizione Nel momento in cui, invece, la squadra perde la sfera, allora ci dev'essere una pressione immediata legata anche qui ad un movimento d'attacco: aggressione forte in avanti con forza destabilizzante e grinta nel voler recuperare immediatamente il possesso nella zona di campo più alta possibile. In caso questo avvenga la richiesta principale verte sul contropiede, ovvero andare tutti in avanti il più velocemente possibile per sfruttare il mal posizionamento degli avversari. Nessun vincolo al portiere, libero di esprimersi come meglio crede e capace di variare le proprie scelte in base alla situazione, basta che lo faccia nella maniera più veloce possibile.
In Non Possesso Infine come ci si difende. Le pecche sono inevitabili in un modulo tanto spregiudicato e la coperta corta limita comunque le scelte alzando il rischio di subire gol in maniera abbastanza importante. Lo abbiamo visto in questo inizio stagione e non è un caso se la squadra si trova ad aver incassato la bellezza di trenta gol in ventiquattro gare. Ad ogni modo, la filosofia ricercata prevede linee di pressing e difensive alte, con l'impedimento di far giocare in modo sicuro il portiere avversario. Niente fuorigioco, un minimo di corsa verso la propria porta a palla scoperta è necessario, mentre la squadra dovrà convogliare le manovre d'attacco subite verso le catene esterne, dove può arrivare un raddoppio di marcatura e comunque si rimane lontani dalla porta da difendere.
LE PARTITE AFFRONTATE In una carriera dove la voglia di creare una mentalità ben precisa è a capo di tutto, le partite passano in secondo piano, così come le vittorie. Questo non vuol dire che non ci interessa nulla e che il campionato viene schifato, assolutamente. Vi avevo detto che questa era una carriera sperimentale, un diario personale, un tentativo di portare qualcosa di diverso. Ebbene, ci stiamo provando. Tornando a noi, il calendario vede la RB Torino affrontare due sfide per chiudere il girone di andata, ripartendo con un ritorno agevole in vista del derby contro i grigi. Se contro la Pro Sesto (click) penultima in classifica arriva una vittoria agevole, lo stesso non si può dire del risultato con le pantere del Renate (click), capaci di fermare la squadra di Gewicht in uno zero a zero che ha mostrato qualche problema più in avanti che dietro. La sosta fa bene e, complice anche un mercato di riparazione attivo con due movimenti utili a puntellare e migliorare ancora la rosa, il ritorno parte decisamente di buon ritmo: Pro Patria (click) e Pistoiese (click) vengono liquidate con il medesimo risultato, figlio di distrazioni nel finale e qualche rischio corso in maniera eccessiva, ma l'apice lo si tocca contro l'Alessandria (click) e la Giana (click), collezionando due cleansheet importanti e distanziando a dovere le inseguitrici in classifica.
SPOILER ()
IL MERCATO DI RIPARAZIONE Il primo rapporto di metà stagione arriva inesorabile come una spada che trafigge il cuore del tecnico austriaco: alcune scelte non sono state azzeccate. Era inevitabile, avendo scelto una rosa di oltre venti giocatori in così poco tempo, ma è anche vero che le due uscite svincolate (a causa di assenza di mercato e volontà dei calciatori di cercare fortuna altrove) hanno smosso leggermente i sentimenti di Gewicht, siccome erano due sue personali scommesse. Vengono quindi tagliati dal progetto Red Bull il brasiliano Levak ed il laterale Salvemini, il secondo con l'aggravante di aver subìto infortuni a ripetizione che ne hanno compromesso il giudizio. Il mercato comunque è stato scandagliato egregiamente ed i profili innestati sono sotto osservazione da diverso tempo: sintomo che, anche in questo caso, la progettualità paga e non poco. In avanti è l'innesto che fa più rumore nei trasferimenti della C, preso per circa 200mila € dalle giovanili del Catania, giunge a Torino Emanuele Pecorino, promettente 2001 in rampa di lancio che accetta di buon grado il progetto bianco-rosso, puntando a mettersi in mostra il più possibile. Ora, con Nivokazi e Canessa, il club piemontese può ritenersi soddisfatto in ottica futura. Sulla fascia invece, il rinforzo arriva da Cesena: parliamo dell'ex-vivaio Sassuolo Giacomo Zecca, ormai 23enne, esterno di piede destro ma capace di giocare su entrambe le catene. Polivalente e fisicamente a posto, potrà giocarsi le sue carte in convitto con Llamas.
LA CLASSIFICA La situazione in classifica preferisco sempre vederla in maniera completa, osservando la mole di gol fatti e subiti da parte di tutte le partecipanti. Nonostante ciò, salta all'occhio il +4 della RB Torino sull'Alessandria, sicuramente merito dello scontro diretto vinto, ma attenzione al Novara che ha una partita in meno e potremmo considerarla potenzialmente seconda a soli tre punti di distacco. Carrarese, Pontedera e Lecco cercando di rimanere attaccate al treno, mentre sotto difficilmente avranno speranze di acciuffare le prime posizioni. Ciò che però a noi preme, lo potete vedere in spoiler e sono i dati legati proprio ai gol fatti, alle eXpectedGoals media ed alle occasioni limpide create, sintomo di un dna che sta prendendo sempre più forma in questa nuova realtà del calcio piemontese e non solo.
SPOILER ()
LETTURE: Fase d'attacco Finalmente passiamo anche a qualcosa di più pratico e visivo, grazie alle lavagne tattiche di mister Gewicht. La fase offensiva cercata nella filosofia del tecnico e della proprietà austriaca è evidente a primo impatto: occupare il più possibile gli spazi sovraccaricando una delle due corsie esterne, centrocampisti e attaccante di riferimento compreso, scaricando e svuotando il centro dell'area andandosi a giocare diversi 1vs1. In questo caso è Trìpodi che si apre per dare man forte al terzino in possesso, favorendo l'inserimento dei due laterali e soprattutto liberando i duelli per la punta con il diretto marcatore. In questa posizione capiamo bene che un cross potrebbe risultare (..e risulterà) fatale per la retroguardia avversaria, impegnata a reggere un confronto impari dovendo scappare verso la propria porta, marcando e contrastando "al contrario". Innumerevoli gol in questa stagione si sono svolti con questa giocata, cercata ripetutamente in allenamento e ritrovata poi nel giorno della partita. Da notare la composizione ordinata della linea difensiva RedBull, salvo poi spezzarsi per far perdere i punti di riferimento dalla trequarti in sù. Lampante anche il duo di centrocampo completamente a sostegno della manovra, creando una sorta di rombo con terzino e punta. Questo movimento è fondamentale per spostare le linee avversarie ed aprire eventuali varchi sul lato opposto, occupato principalmente dal terzino con campo aperto davanti a sè.
LETTURE (2): Fase difensiva I movimenti difensivi non cambiano approccio, ma seguono quanto vale per lo sviluppo offensivo. Quest'idea, sempre merito del tecnico austriaco, prevede una semplificazione dei concetti da proporre in allenamento, allenando sempre il medesimo movimento di sovraccarico, in una fase e nell'altra. Come possiamo notare dall'immagine, in questo caso gli avversari scelgono di optare per una costruzione dal basso occupando il lato sinistro (per chi attacca). L'ovvia conseguenza preme per eseguire dei movimenti ben precisi una volta che la giocata parte dall'estremo difensore: la squadra si muove in blocco andando ad occupare e pressare l'out scelto dagli avversari con metodo e rigore. Che si affronti una difesa a quattro o a tre, il pressing portato da tutti i giocatori sarà il medesimo. Le punte andranno a prendere a uomo i propri riferimenti in costruzione, in questo caso centrale e braccetto. In particolare il 32 (Trìpodi) chiude anche la possibilità di cambiare lato, ponendosi col corpo in maniera ottimale fra i due avversari, obbligando quindi la scelta della giocata. Da qui avviene tutto con molta semplicità, con un raddoppio fondamentale sull'uomo di fascia da parte di laterale e terzino, mentre i due centrocampisti andranno ad eseguire la stessa corsa vista fare dagli attaccanti. I difensori centrali invece marcheranno a uomo il proprio avversario, giocandosi con coraggio l'1vs1 aggredendo su palla alta e scappando su palla scoperta. Infine, ma non meno importante, la struttura portata a termine dai due esterni opposti (terzino + laterale, lato debole) pronti a comportarsi di conseguenza su di un eventuale cambio fronte.