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[FM22] Puskás non muore mai
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[FM22] Puskás non muore mai
Cizzu
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130
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Nov 2020
Tifoso:
Ac Milan, Arezzo
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Arezzo
Club allenato su FM:
Southport F.C.
#7
22/04/2022, 12:16
GRAN CAFFÈ BUDAPEST
Tutto deve essere cominciato dai racconti appassionati di suo padre, quando era ancora un bambino. La sera prima di addormentarsi, amava immergersi in questi viaggi nel tempo che lo risucchiavano in un’epoca passata incredibile, dove la miseria, la paura e la voglia di riscatto, generarono qualcosa di inaspettato e di inaudito: un’esplosione di luce abbacinante che scosse per decenni tutto il mondo intero. La sorgente di tutta quella luce, vale a dire del genio e del talento, era l’
Aranycsapat
: la Grande Ungheria degli anni '50, considerata ancora oggi una delle squadre di calcio più forti di sempre.
L’elemento di spicco di quella squadra d’oro, fu naturalmente l’attaccante
Ferenc Puskàs
, il miglior calciatore ungherese di tutti i tempi. Ma la rosa annoverava altri talenti purissimi come
József Bozsik
, mediano dotato di straordinaria intelligenza tattica, vero e proprio antesignano dell'attuale playmaker.
Gyula Grosics
, conosciuto con il soprannome di
Fekete Párduc
“
la pantera nera
”, già prototipo del portiere-libero. E poi ancora
Nándor Hidegkuti
, interno di centrocampo poi avanzato come centrattacco mobile, in una sorta di falso nueve e trequartista a tutto campo.
Zoltán Czibor
, una delle ali mancine più forti di quel periodo, e l’attaccante
Sándor Kocsis
, capace di segnare valanghe di gol sia in patria che all’estero, e pur non essendo altissimo, assolutamente devastante nel gioco aereo. Sia
Czibor
che
Kocsis
si ritroveranno ancora compagni di squadra al Barcellona, trasferitesi in Spagna su consiglio del blaugrana
László Kubala
, attaccante nato a Budapest ma di origine slovacche, già simbolo della squadra catalana (186 presenze e 131 reti). Questo ensemble di giocatori dal talento debordante, finì nelle mani dell’allenatore
Gusztáv Sebes
un eccezionale direttore d’orchestra che seppe rivoluzionare il calcio del suo tempo con il suo “MM” (il 3-2-3-2), un modulo innovativo che prevedeva l’arretramento del centravanti (
Hidegkuti
) sulla linea dei centrocampisti, e l’avanzamento delle due mezzali a fungere da punte (
Puskàs
e
Kocsis
). Una mossa questa tesa a disorientare, e quindi ad aprire, le difese, abitutate fino ad allora a marcare stretto il numero nove avversario: la doppia disfatta dell'impero britannico,
6-3
a Wembley e
7-1
a Budapest, è lì bene impressa nella storia a testimoniarlo. L’
Aranycsapat
era insomma l’embrione di quello che poi sarà il calcio moderno: da queste basi prese vita infatti, un po' di anni più tardi, il
totaalvoetbal olandese
. Ma l’Ungheria era già patria di grandi allenatori, come
Árpád Weisz
(Inter, Bari, Novara e Bologna), e sopratutto
Bela Guttmann
, uomo di calcio, tra i più carismatici ed influenti di quell'epoca, fu lui ad importare in Brasile durante la sua parentesi sudamericana alla guida del Sao Paolo, metodi di allenamento innovativi, e ad introdurre sopratutto nuove concezioni tattiche: a lui si deve il
4-2-4
con cui la Nazionale verderoro conquistò il Mondiale di Svezia del '58.
DAL PASSATO AL PRESENTE
Oggi l'Ungheria è definitivamente scomparsa dai radar del grande calcio. A parte le continue celebrazioni di
quello che fu
attraverso premi (FIFA Puskás Award) e stadi (la Puskás Aréna di Budapest) - che come fossero pesanti àncore gettate nel fondo tengono quasi
immobilizzata
l'arca ungherese in un limbo di nostalgia - nel panorama calcistico magiaro attuale non vi è granché da ammirare.
La Nazionale, soltanto di recente è riuscita a scrollarsi di dosso quel complesso di inferiorità che la portava a perdere contro Andorra e Lussemburgo. Merito sopratutto dell'ottimo lavoro svolto dal tecnico italiano
Marco Rossi
, che ha saputo fare gruppo con giocatori più di quantità che di qualità, e con qualche squarcio di talento fornito da
Dominik Szoboszlai
. Raggiunto l'Europeo 2020 l'Ungheria si è dovuta arrendere, ma con grande dignitià, al girone terribile composto da Portogallo, Germania e Francia.
Nell'ultimo decennio il calcio ungherese è stato pesantemente ristrutturato, per volere dell'autoritario primo ministro del partito nazionalista Fidesz,
Viktor Mihály Orbán
, in carica da ben 12 anni, il quale, da ex calciatore e da grande appassionato di calcio, ha sostenuto personalmente il rinvigorimento del movimento calcistico magiaro con grossi investimenti pubblici (nel 2014 il governo ungherese stanziò oltre 68 milioni di euro per la costruzione di stadi e grandi centri sportivi, cifra che poi salì a 82 milioni nel 2018) puntando forte sulla mitizzazione della figura dell'eroe nazionale Ferenc Puskás. Tuttavia sul piano prettamente sportivo non si sono visti, per adesso, grandi passi in avanti: il campionato nazionale è ancora economicamente fragile e resta tra i meno competitivi nell'area danubiana-balcanica.
Janòs Kováts
Da bambino, si diceva all'inizio, fantasticava con i racconti epici dell'Ungheria degli anni 50, da adolescente il sogno di divenire un grande calciatore e di condurre la propria nazionale a nuovi esaltanti trionfi, poi i tanti infortuni, le ambizioni extra-sportive (un percorso universitario da concludere, i tanti viaggi all'estero, etc) ed infine il rapporto con il calcio che sembrava oramai prossimo ad interrompersi prematuramente.
Ma
Janòs
, nato e cresciuto a Sopron un città germanofona di 60mila abitanti che fa da ponte tra la vicina Vienna (60km) e la capitale Budapest (220km), ha già sviluppato un carattere volitivo e una personalità magnetica: approfitta dell'interruzione della propria carriera agonistica (attaccante discreto della Nemzeti Bajnokság III, 3° livello ungherese) per completare gli studi di psicologia, come a voler seguire le orme di
Bela Guttmann
, per poi avviare a soli 28 anni una carriera come collaboratore tecnico in giro per il paese tra diversi club professionistici di terza e seconda divisione.
Nel corso degli ultimi 10 anni analizza e studia a fondo i problemi che affliggono il calcio del proprio paese: dalla gestione e preparazione dei giovani calciatori, alla scarsa competitività dei club ungheresi in Europa e partecipa, con crescente fervore, a tutte le iniziative tese a promuovere e sviluppare lo sport in Ungheria. Infine quando sente che anche questo percorso è giunto al capolinea, e di aver acquisito sufficiente esperienza, decide di aprire un nuovo capitolo della sua vita: decide di intraprendere
la carriera da allenatore
.
UNA SCELTA DA COMPIERE
In patria Janòs non è propriamente uno sconosciuto: con una fitta rete di contatti costruiti nel tempo ed una riconosciuta capacità affabulatoria unita tra l'altro ad una raffinata conoscenza tattica (amante del 4-2-4 guttmanniano), al giovane aspirante allenatore di Sopron non mancano le offerte. Alcuni club della Nemzeti Bajnokság III (che corrisponde alla Serie C italiana), sono pronti a scommettere su di lui. Così, con la stagione 2021/22 oramai alle porte, è pronto ad incontrare i dirigenti del
FC Tatabánya
, il club dell'omonima città situata a 60km a nord-ovest di Budapest, e caduto in disgrazia dopo aver avuto un illustre passato nelle competizioni europee (i biancoblu si possono fregiare addirittura di 2 Coppe Mitropa e 2 Coppe Intertoto). Nella stagione 2014-15 qui sono transitati gli italiani
Bruno Giordano
, come allenatore, l'attaccante
Tommaso Rocchi
, ed il direttore generale
Massimiliano Caroletti
, ex marito della
nota ex pornostar ungherese
Eva Henger
..
Sempre nella terza divisione ungherese è forte l'interesse del
Békéscsaba 1912 Előre SE
. Con una coppa d'Ungheria conquistata nel 1988, il club malva appartenente alla Provincina di Békés al confine con la Romania, si sta preparando ad allestire una rosa ed un nuovo staff tecnico per tentare quantomeno di ritornare in seconda divisione..
LA VOGLIA DI EMIGRARE
Due colloqui importanti
attendono Janòs, che tuttavia resta piuttosto titubante sulla scelta da compiere.
Iniziare il proprio percorso da allenatore in patria, oppure buttarsi con coraggio in una esperienza all'estero?
Nei giorni scorsi, cestinate le proposte poco allettanti di affiancare come vice un allenatore della prima squadra, sono giunte le risposte molto positive da parte di altre società, che stanno vagliano l'eventualità di assumere un nuovo manager:
*
In Italia
, grazie ad alcuni intermediari, sarebbe già pronto un appuntamento per incontrare
Stefano Risaliti
, il presidente del
Sestri Levante
, club dilettante militante nel girone A della Serie D, molto interessato ad affidare la panchina ad un giovane tecnico emergente.
*
In Olanda
, riscontro positivo del
Voetbal Vereniging Sint Bavo (VVSB)
del presidente
Arjan Broekhof
; il club della città di Noordwijkerhout, fondato nel 1931 ha sempre partecipato a tornei amatoriali, ed attualmente si trova nella Derde Divisie, quarto livello del campionato olandese.
*
In Inghilterra
, a Blyth, piccola cittadina di 38mila anime a nord di Newcastle, si parla di un cambio di rotta per quanto riguarda la gestione della squadra semi-professionista del paese (i
Blyth Spartans
): dopo il ciclo di Terry Mitchell in panchina, si potrebbe seriamente aprire quello di un nuovo allenatore straniero.. ed il presidente
Tony Platten
non ha smentito queste voci.
*
In Germania
, infine, per il tecnico ungherese c'è il forte interessamento del
RSV Meinerzhagen
. Tra Janos e
Dirk Rebein
, l'attuale presidente del club biancoblù, c'è stato già qualche contatto, favorito anche dalla buona conoscenza della lingua del tecnico magiaro. I due sembrano aver trovato una intesa preliminare per ristrutturare la prima squadra e preparare un campionato di vertice nella Oberliga Westfalen, 5° livello nazionale tedesco.
COMINCIA L'AVVENTURA: DOVE?
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[FM22] Puskás non muore mai
- da
Cizzu
- 14/04/2022, 12:32
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
Sambacutilamba
- 14/04/2022, 13:26
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Mr. TikiTaka
- 14/04/2022, 16:31
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
GigiZoppini
- 14/04/2022, 17:43
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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PaMi7
- 14/04/2022, 21:02
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
elpiase
- 21/04/2022, 17:31
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Cizzu
- 22/04/2022, 12:16
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
elpiase
- 22/04/2022, 22:06
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Cizzu
- 23/04/2022, 08:32
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Andrea Buonanno
- 24/04/2022, 00:33
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Sambacutilamba
- 24/04/2022, 07:54
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Mr. TikiTaka
- 25/04/2022, 10:15
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Cizzu
- 26/04/2022, 09:25
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Sambacutilamba
- 27/04/2022, 12:38
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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ethan76
- 26/04/2022, 14:35
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
Cizzu
- 27/04/2022, 06:41
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
Mirko Pasqua
- 01/05/2022, 15:30
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Cizzu
- 03/05/2022, 12:26
RE: [FM22] Puskás non muore mai
- da
Mirko Pasqua
- 03/05/2022, 23:25
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Mr. TikiTaka
- 03/05/2022, 12:39
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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Cizzu
- 03/05/2022, 13:05
RE: [FM22] Puskás non muore mai
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ethan76
- 05/05/2022, 16:58
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