23/07/2021, 15:52
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Come già detto in fase di presentazione, Tomislav Pinzav è nato 35 anni fa nella città di Murom, un "paesone" per gli standard sovietici, di circa 120mila abitanti a 300km da Mosca. Ben presto si trasferirà con la famiglia a Kursk, dove inizierà a giocare a calcio nella squadra del college ed a seguire l'Avanguard nelle fila dei turbolenti hooligans locali. Dopo qualche comportamento censurabile, il nostro mette la testa a posto e decide di dedicarsi solo al calcio giocato, ma senza mai riuscire ad ottenere niente di più di qualche contratto dilettantistico con squadre dal nome sconosciuto ed impronunciabile.
Appese le scarpette al chiodo, si mette a studiare per intraprendere la carriera di allenatore, conseguendo il patentino C nazionale.
Siamo quindi giunti ai giorni nostri, quando Tomislav fresco di diploma calcistico, si mette in cerca di una squadra disposta a dargli una chance.
Sono molte le squadre in cerca di un allenatore, ma quasi tutte vanno ben oltre le possibilità per un giovane senza alcuna esperienza. Dopo un paio di colloqui andati male, con una formazione moldava ed una della serie b kazaka, arriva una chiamata dalla Georgia. Subito Tomislav, pur con qualche intoppo burocratico, intraprende il lungo viaggio che lo porta a Tblisi, dove incontra il presidente della squadra a lui interessata.
Fra i due c'è da subito un buon feeling, che porta Pinzav ad accettare l'offerta di un anno di contratto per guidare la squadra, seppur si trovi in una situazione pressochè disperata...
Speriamo che Tomislav non soffra troppo di solitudine, perchè la situazione al suo arrivo nella città georgiana non è delle migliori. Il paese è piccolo, appena 6mila abitanti, anche se i dintorni presentano degli scorci e dei paesaggi davvero molto belli. Ma non siamo qui per fare i turisti, e quello che ci preoccupa è la totale assenza di qualsiasi tipo di membro nello staff, eccezion fatta per il medico sociale.
Prima ancora di conoscere la rosa a disposizione o di provare ad immaginare una qualsivoglia disposizione tattica, ci sarà molto da lavorare per portare in società almeno il minimo indispensabile di collaboratori.