19/06/2022, 01:43
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19/06/2022, 21:54 da Blackdragon-ITA.)
Di anatemi, maledizioni e sogni infranti
Succedere ad un allenatore che di cognome fa Jesus mette non poca pressione, soprattutto se non è riuscito a realizzare alcun miracolo, a partire da quello europeo che, per colpa di una maledizione che può competere con quelle lanciate da qualche demone, appare irraggiungibile da più di 60 anni. E chissà, probabilmente dalle parti del Da Luz, a Lisbona, Béla Guttmann sarà visto proprio così: probabilmente sotto forma di succube, in grado di ammaliarti, farti innamorare, sognare e segnare in positivo, per poi maledirti per il resto della tua esistenza una volta che le vostre strade si separano. Dal 1962 sulla sponda bianco-rossa della capitale portoghese non arrivano titoli internazionali e, per le mie ambizioni di novello Emery non sembra certamente l'ambiente più ideale per coltivarle. Ma le sfide ci piacciono, la voglia di mettersi in gioco non manca ed eccoci quindi a firmare con il BENFICA! Le premesse non sono ottimali perché la squadra arriva da un terzo posto (che è costato il posto a Jorge Jesus), un'uscita ai gironi di Champions League (a cui ho contribuito con il Rijeka e la tripletta di Rafael Ratao nel 5-0 in al Rujevica) e il solo successo nella Allianz Cup (seconda coppa nazionale portoghese). E sono infatti diversi i giocatori partiti o sul piede di partenza: via Araujo, Szymanski, Pedro, Verissimo, Antonio Silva, Montiel e Alex Meret più una serie di operazioni minori, mentre il perno difensivo Ozan Kabak punta i piedi per la cessione per tutta l'estate (cessione che non arriverà). L'aria di smobilitazione non è di certo la base di partenza migliore, soprattutto se la società, nel farti firmare un contratto triennale, ti chiede di raggiungere i quarti di finali di Europa League e una credibile lotta per la vittoria del campionato...
Il materiale sul quale lavorare però c'è: il 4-2-4 "tortelliano" è attuabile anche grazie all'elevata duttilità dei giocatori già presenti in rosa (in tal senso Everton Soares, Jota, Diatta, Thiago Augusto, il riscattato Adama Traoré e il "Cuadrado" de noiartri Maouassa garantiscono quella fluidità necessaria a modificare senza troppi patemi sia lo schieramento sia l'assetto tattico), quel che manca si cerca sul mercato.
Mercato che tra acquisti programmati e scelte personali arriva all'esborso di 231 milioni, tanti in termini assoluti ma con un saldo negativo di una cinquantina rispetto alle cessioni. Arrivano i regen Lucas e Nmecha per l'attacco, Singo, Bailly, Richards e il regen Luìs per la difesa, Lindner, Delgado e Gragera per il centrocampo, Gasparini e Carnesecchi per la porta. E mi porto dietro anche due uomini dal Rijeka: uno è Sunder Ardal, primo "ragazzo prodigio" scovato con i tetracampioni di Croazia, terzino destro tutta corsa ma con alcuni lampi di genio; l'altro è proprio quel Rafael Ratao che si portò a casa il pallone dell'hat-trick del Rujevica, colui che nei 4 anni di Prva Liga ha segnato 72 reti in 124 (126 in 189 partite contando tutte le competizioni), colui che ha stabilito il record di premi uomo partita in Champions League, colui che è stato secondo solo a Mbappé nella UCL del 2023//24 per gol segnati... giocatore sottovalutato dal mercato e dall'opinione pubblica, preso per soli 2 milioni, ma che promette di far ricredere anche i più scettici (e dalle parti di Lisbona in realtà sono pochi, sanno quanto può far male, l'han provato sulla loro pelle.....).
Passato e presente
Con queste premesse ci apprestiamo ad entrare nel vivo della stagione, desiderosi di riportare entusiasmo nell'ambiente, vogliosi di centrare gli obiettivi prefissati (sebbene il cammino in EL non sarà semplice visto il girone con Tottenham, Valencia e Lausanne), convinti di poter portare il modello Rijeka anche in una realtà estremamente più grande e prestigiosa come quella delle aquile portoghesi.
Non solo aquile...
Ma anche elefanti!! Lasciate Samarcanda, le moschee e l'Uzbekistan, ma anche la sicurezza di partecipare ad un mondiale (il primo storico mondiale per una delle poche ex repubbliche socialiste sovietiche di marcata fede mussulmana), faccio armi e bagagli e parto alla volta della COSTA D'AVORIO! Gli arancio-verdi sono ancora impegnati nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026: dopo due pareggi deludenti contro Guinea-Bissau e Algeria nelle prime due giornate occupano il terzo posto, davanti ai guineai ma dietro ai magrebini ed al Mali. La federazione è insoddisfatta e decide di chiamarmi per tentare il miracolo, ribaltare la classifica e i pronostici e strappare il pass per il Nord America. Due qualificazioni per lo stesso mondiale potrebbe essere un curioso record per il nostro Mister, che per ora di allenare Nazionali europee sembra non aver la minima intenzione...
Ps: attendo il racconto delle partite per fare ulteriori focus su giocatori, statistiche, andamento e tattiche, essendo che mi interessava dare prima di tutto una panoramica di contesto e mission di questa carriera, ed appesantire ulteriormente il racconto con focus mirati mi sembrava deleterio.