Nulla accade per caso

[JohnBonham]

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Lucas Pessôa   
@caslupessoa
12 giu 2022 | ore 20:15

Chapecó (SC) - Il calcio è quello sport meraviglioso dove spesso i pronostici si vanno a far benedire, ogni anno, in molti campionati del globo terracqueo abbiamo esempi di squadre capaci di andare oltre le più rosee previsioni. In Brasile è il caso della Chapecoense - club famoso per la funesta vicenda del 2016 - che sta stupendo tutti con una prima parte di stagione strepitosa. Con il 9° titolo statale in bacheca e una classifica dopo 13 giornate da vertigini, il 2022 si candida come anno d'oro per la società del presidente Paulo Ricardo Magro.

Dopo la retrocessione nel 2019, le redini della squadra sono state messe nelle mani di Nivaldo, l'ex portiere leggenda ha riportato i biancoverdi nel Brasileirão Série A con un risicato 4° posto raggiunto all'ultima giornata, un risultato di cui vantarsi poco che forse ha avuto l'effetto di spegnere i riflettori sulla squadra, con il beneficio di lavorare con tranquillità, trovando risposte e soluzioni all'interno di un gruppo che è pressochè quello dell'anno scorso. Pochi innesti mirati e fiducia ai soliti noti, la Chape ha cambiato pochi elementi del suo organico ma ciò che vediamo oggi è una squadra agli antipodi di quella dell'anno scorso: le difficoltà sono state sostituite dall'entusiasmo e la sterilità offensiva da una prolificità sorprendente. La squadra reggerà questi ritmi fino all'ultimo? Non lo sappiamo, ma a Chapecó per ora si godono il momento.

Il cammino in campionato - Dopo l'esaltante rimonta di Porto Alegre, la Chapecoense ospita la Fluminense all'Arena Condá, l'assenza di Álvaro per squalifica costringe Nivaldo a schierare Rhuan nell'insolito ruolo di prima punta. L'entusiasmo è una medicina efficace anche contro le assenze pesanti e bastano 3 minuti a Bruno Silva per sbloccare la gara. La Flu è squadra temibile e blasonata, nonostante una classifica deficitaria, ma frenare la voglia di stupire degli uomini in maglia biancoverde è impresa assai ardua di questi tempi. Stupisce Rhuan, capace di calarsi nel nuovo ruolo e siglare il 2-0 con il quale le due squadre vanno all'intervallo, e stupisce Alan Ruschel, che a 32 anni gioca ancora come un ragazzino e si permette il lusso di firmare il 4° assist in campionato (9° stagionale). A fine primo tempo Nivaldo impreca, in uno scontro di gioco a metà campo ha la peggio Bruno Silva che starà fuori per un pò, ennesima tegola in una situazione già di per sè difficile. Nella ripresa il povero Samuel sbatte due volte contro un muro chiamato João Ricardo, Locatelli fa il bello e il cattivo tempo andando più volte vicino al gol (colpendo anche un palo) ed Evandro chiude i conti su penalty concesso per fallo su Joilson. L'esperto trequartista chiude in bellezza una settimana nella quale ha annunciato l'intenzione di ritirarsi a fine stagione.

Quattro giorni dopo è ancora Arena Condá, ospite lo Sport Recife, Nivaldo ritrova Álvaro al centro dell'attacco e ripropone Pedro Acorsi in cabina di regìa, due innesti che marchiano a fuoco l'incontro perchè il 2-0 finale porta la firma proprio dei due giocatori. Una vittoria netta, nettissima, che rimarca ancora una volta il brillante momento della Chape e la cronica difficoltà dei rossoneri ad andare in gol. Particolarmente soddisfacente la prova di uno di quei giocatori poco appariscenti ma sempre molto utili quando vengono chiamati in causa, stiamo parlando ovviamente del sopracitato Pedro Acorsi - il primo acquisto dell'era Nivaldo (pagato poco meno di 19mila €) - che ha attirato l'attenzione del Mallorca che sta provando a convincerlo a traferirsi in Spagna.

In casa del Santos la Chapecoense gioca una buona partita, ma l'ex squadra di Pelé fa valere il maggior tasso tecnico vincendo bene una gara comunque difficile. Non basta l'incornata di Reginaldo Júnior ad inizio ripresa che vale il momentaneo pareggio per uscire indenne dal Vila Belmiro, Lucas Veríssimo, capitano del Peixe ci mette 6 minuti per riportare in vantaggio i suoi, che nel finale chiudono i conti con Fernández in contropiede. Una battuta d'arresto che ci sta, visti i valori in campo.

Quello che preoccupa di più è lo sforzo al quale sono sottoposti i calciatori, un problema che riguarda tutti, è vero, ma nella Chapecoense rischia di compromettere quanto fatto di buono finora. Gli impegni sono ravvicinati e in una rosa già non molto ampia pesano come macigni le permanenti assenze di Alan Santos, Inácio e (in parte) Bruno Silva. Fortuna vuole che stavolta l'avversario di turno sia poca cosa, il Goiás fanalino di coda crolla sotto i colpi di Álvaro e vive una giornata da incubo in cui João Pedro fa il fenomeno, sfornando giocate d'alta scuola come lo splendido assist fornito in occasione del gol del raddoppio. Nel secondo tempo c'è gloria anche per Willian Oliveira che firma il 3-0 finale. Chape sul velluto.

La splendida prestazione fornita contro il Goiás testimonia la grande crescita di condizione di João Pedro, ed è proprio lui ad aprire le danze nella trasferta sul campo del Botafogo, sbloccandosi finalmente in campionato. La partita regala emozioni da montagne russe, se la Chapecoense da un lato mette in mostra un attacco in versione deluxe, altrettanto non fa la difesa che assomiglia ad un copione da film horror: gli uomini di Nivaldo giocano meglio degli avversari, andando in vantaggio per ben tre volte, ma facendosi riacciuffare a tempo scaduto da un gol di Ênio. Due punti buttati al vento nonostante un dominio piuttosto netto e l'ennesima prestazione da urlo di Álvaro, autore di una doppietta, la seconda consecutiva. Chape tanto bella quanto ingenua, stavolta il bicchiere è mezzo vuoto.

Grande momento per la Chapecoense che vola in classifica, il Flamengo apre una mini-crisi con due sconfitte consecutive, ne approfittano São Paulo e Internacional che lo agganciano al primo posto. In coda, Palmeiras in grande crisi, Francisco Arce ora rischia il posto.

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Fabio Chiorino   
@FChiorino
15 giu 2022 | ore 9:00

Ci sono treni che passano una sola volta e che, se riesci a prenderli in tempo, ti cambiano la vita, stiamo parlando delle famose Sliding doors, quei bivi che cambiano direzione al destino, a volte anche in modo negativo. Quella di Álvaro è una storia che ha subito una brusca sterzata circa un anno fa, quando arrivò a sorpresa la chiamata della Chapecoense. Prodotto del vivaio dell'Internacional di Porto Alegre, l'attaccante nato a País de Nascimento fino a due anni fa giocava nei campi di C, girato in prestito a destra e a manca dal suo club di proprietà per farlo maturare. Tapajós, Salgueiro, Guarani e Nautico, quattro club dove ha provato a farsi strada nel calcio dei grandi senza lasciare tracce indelebili, probabilmente l'ultima esperienza al Nautico fu la più positiva - 16 presenze e 8 reti all'attivo (media voto 7,20) - ricevendo la chiamata per il ritorno alla casa madre. Poche, ma positivissime apparizioni in A gli valgono l'assalto della Chape del tecnico Nivaldo, che da tempo gli aveva messo gli occhi addosso, la renumerativa cessione di Mike al Sint-Truiden finanzia l'operazione da 200mila €.

Álvaro è un attaccante completo, destro naturale, può giocare sia davanti che sull'esterno mancino, ma Nivaldo lo schiera sin dall'inizio come unico terminale offensivo nel suo 4-3-3 e le prestazioni si rivelano subito all'altezza, tanto da contribuire concretamente alla promozione con 6 reti e 5 assist in 14 presenze (media voto 7,08). Nella stagione corrente gli vengono affidate le chiavi dell'attacco, tant'è che la società si muove poco sul mercato e acquista il solo Cauê Santos, un giovane di belle speranze che gli farà da vice. Il 2022 comincia alla grande e Álvaro si mette subito in luce segnando a raffica (5 gol nel Catarinense e 2 in Copa do Brasil), ma uno strappo al muscolo dell'inguine lo tiene fuori per un pò, facendogli saltare la fase finale del Campeonato Catarinense. Rientra giusto in tempo per l'inizio del campionato, sigla il suo primo gol alla quarta giornata contro il Fortaleza e da quel momento non si ferma più timbrando il cartellino con una regolarità impressionante, rendimento che finisce sotto i riflettori di tutti i media nazionali.

Le ultime due doppiette contro Goiás e Botafogo gli valgono l'aggancio a quota 9 reti in classifica marcatori, ad una lunghezza da Bruno Henrique e Abel Hernández, capocannonieri del torneo. Numeri impressionanti per il numero 7 biancoverde, giunto a quota 16 centri stagionali in appena 23 presenze, un ruolino di marcia che non può lasciare indifferente, nemmeno il C.T. della Seleção Alberto Valentim, osservatore numero 1 del Brasileirão in vista del Mondiale in Qatar.